(DIRE-Notiziario Scuola) Roma, 27 apr. - "L'8 aprile del 2014 abbiamo organizzato gli Stati generali della salute per dare la traccia dell'impegno che volevamo prendere: programmazione, prevenzione e innovazione. A un anno di distanza molto è stato fatto è molto dovremo fare. Il 2014 è stato l'anno della programmazione, il 2015 quello dell'innovazione. Diamo un impulso all'agenda di tutti per arrivare alla fine del 2017 alla riforma sanitaria implementata su tutti i territori. Dobbiamo realizzare la Sanità che vogliamo per non essere il terzo ma il primo Paese al mondo nella Sanità".
Con queste parole Beatrice Lorenzin, ministro della Salute, ha aperto l'evento su 'La sanità in Italia: falsi miti e vere eccellenze' al Complesso monumentale Santo Spirito in Sassia a Roma. Riuniti per l'occasione esponenti delle istituzioni, del mondo scientifico, della ricerca universitaria e rappresentanti delle strutture sanitarie territoriali, insieme a cittadini e studenti per sfatare quei luoghi comuni che, in ambito sanitario, possono incidere negativamente e pericolosamente sulla salute dei cittadini. "Gli studenti sono l'arma migliore per sfatare i falsi miti e le leggende metropolitane della Sanità pubblica in Italia. Perché dedicare una giornata allora ai falsi miti - si è chiesta Lorenzin - per celebrarli e distruggerli, così da focalizzarci da oggi sui problemi reali che in questi anni ho affrontato. Ho iniziato con Stamina - ha spiegato il ministro - l'esempio di come la disinformazione crea danni a migliaia di persone che hanno creduto in una cura miracolosa e inesistente. C'è voluto l'intervento della magistratura. Ricordo la battaglia sui vaccini accusati di causare l'autismo, di fare male o che possano far morire. I vaccini sono l'ABC della Sanità pubblica. Noi non conosciamo più delle malattie perché siamo vaccinati, ma i virus ritornano in modo subdolo attaccando le nostre sicurezze". Molto pericolose quindi le false informazioni sanitarie, "perché rischiamo di spostare l'agenda politica su un dibattito ormai superato. Focalizziamoci sui problemi veri e togliamo quelli falsi dal campo. Le convinzioni sbagliate ci sono anche sull'alimentazione, gli antibiotici, l'uso dei farmaci e la sessualità. Temi spinosi - ha affermato Lorenzin - ma che fanno parte della salute di tutti e della quotidianità degli italiani. La salute travalica le appartenenze di genere, sociali, culturali e professionali. Diamo uno spazio forte alla cultura della scienza. Siamo un Paese a rischio analfabetizzazione scientifica. Sforziamoci ad educare alla scienza per celebrare le eccellenze". Entrando nel vivo del dibattito, il ministro ha parlato di come, rispetto al sentire comune "la droga non è più un problema", sia diventato un "terribile falso mito. Attraversa tutte le fasce d'età e dobbiamo aprire gli occhi. Non possiamo non occuparcene e questa è l'occasione per poterlo dire". Il ministrodroga.jpg nel fine settimana è "rimasta molto turbata. Abito a Testaccio - ha raccontato -, sabato passeggiavo e ho visto un ragazzo che si stava bucando. Una scena del genere non la vedevo dagli anni '80. Domenica, inoltre, alle 13.30 ho visto in una macchina bianca un ragazzo e una ragazza che si bucavano l'uno con l'altra. Sono stata male sia come persona che come ministro. Non parliamo più di droga, c'è la siamo dimenticata e nei nostri Sert tornano i giovani a causa dell'eroina - ha poi concluso - giovani che cominciano a drogarsi a 12 anni con sostanze psicotrope". Quello sulla droga non è il solo falso mito. È un falso mito, infatti, che l'Aids faccia meno paura. "Ci sono 4.000 nuove infezioni di Aids, di cui l'84% riguarda la trasmissione per via sessuale". A renderlo noto Massimo Andreoni, professore di malattie infettive dell'Università Tor Vergata. "Di questo 84%, il 40% è legato all'omosessualità e il 44% all'eterosessualità. Gli omosessuali - ha precisato il docente - si infettato più da giovani, mentre gli eterosessuali da vecchi arrivando più tardi alla diagnosi. Un dato importante ai fini del successo della terapia e sotto l'aspetto epidemiologico relativo al rischio di trasmissione della patologia".
"La verità è la positività dei giovani nonostante gli adulti. Consideriamo false alcune certezze dei 'grandi'". È questa l'opinione di Federico Bianchi di Castelbianco, psicoterapeuta dell'età evolutiva e direttore dell'Istituto di Ortofonologia. "Abbiamo un osservatorio di circa 800 mila ragazzi nelle scuole e più di 100 mila studenti li supportiamo solo sul sito dedicato agli adolescenti diregiovani.it. Loro - ha spiegato Castelbianco - sono estremamente positivi ma il mondo degli adulti li dipinge negativamente, considerando spesso i malesseri dell'infanzia e dell'adolescenza come problemi genetici. Invece i giovani hanno dimostrato impegno e ascoltarli è il nostro dovere". Sulla sessualità, poi, il direttore dell'IdO ha promosso, su diregiovani.it, la rubrica 'Sesso è meglio!' ed e' risultato che "meno del 18% delle ragazze vanno dal ginecologo. Bisogna informarli - ha quindi concluso lo psicoterapeuta - solo così si comporteranno in modo sano".
Nell'ambito dell'incontro odierno si è anche fatto il punto sullo stato di salute della ricerca in Italia. A tal proposito Giuseppe Novelli, rettore dell'Università degli studi di Roma di Tor Vergata, intervistato dall'agenzia Dire, ha detto: "se noi formiamo 10mila dottori di ricerca l'anno e ne assumiamo solo 700, gli altri che fanno?". Da qui la richiesta, ha infine concluso Novelli, "al governo, e il ministro si e' dato molto da fare, un piano straordinario per il reclutamento di giovani ricercatori per i prossimi tre anni: 5mila ricercatori all'anno, per un costo di 150 milioni di euro, che permetterebbe di mettere in circolo ben 15mila ricercatori. Per noi sarebbe un grande successo".
(Wel/ Dire)