(DIRE - Notiziario Scuola) Roma, 13 ott. - Blitz degli studenti tra giovedì e venerdì notte a Roma, prima dell'inizio della manifestazione nazionale. Rete degli Studenti Medi da una parte e Unione degli Studenti dall'altra, hanno raggiunto rispettivamente il Colosseo e il ministero dell'Istruzione dove hanno esposto degli striscioni.
Quelli della Rete lo hanno fatto per dire che "La Grande Bellezza è prima di tutto partecipazione". Dichiara Alberto Irone, portavoce nazionale Rete Studenti Medi: "Il blitz di questa mattina rappresenta l'inizio di una serie di 10 flash mob che si faranno in 10 città simbolo durante i nostri cortei. Abbiamo voluto esporre davanti al Colosseo il primo punto centrale: la partecipazione". Continua Irone: "Abbiamo impostato il nostro autunno di mobilitazione per creare vera partecipazione tra gli studenti del paese. Vogliamo che questa partecipazione che si è creata venga ascoltata veramente. Vogliamo che la consultazione del governo non sia soltanto di facciata. Ci aspettiamo quindi che questo rinnovamento non finisca poi in un nulla di fatto come è stato fino ad ora. Pretendiamo che le idee degli studenti vengano non solo ascoltate, ma anche realizzate".
Conclude il portavoce: "Allora la partecipazione è il primo passo per avere una riforma che non sia calata dall'alto. Abbiamo individuato alcuni dei temi principali per gli studenti: 'La grande bellezza è la scuola pubblica', 'La riforma dei cicli', 'Il diritto allo studio', 'l'accesso alla cultura'".
Stanotte, invece, gli studenti dell'Uds, hanno fatto un blitz di fronte al Miur per lanciare i cortei studenteschi di oggi con scritto 'Stiamo arrivano! #entrainscena il #10o!'. "Oggi gli studenti entreranno in scena nel Paese contro il piano scuola del Governo e per lanciare una battaglia d'attacco per la piena gratuità dell'istruzione- si legge nella nota dell'Uds- il reddito minimo e di formazione e una vera inversione delle politiche precarizzanti, delle quali il Jobs Act rappresenta l'apice di questi ultimi vent'anni". La giornata si preannuncia largamente partecipata con quasi 100 cortei in agenda.
Spiega, alla Dire, Danilo Lampis, Uds: "Siamo stanchi di essere spettatori di riforme che non guardano ai bisogni, al lavoro o al diritto alla casa", dice Lampis, sottolineando come ci sia un "rapporto malato tra scuola e lavoro" e che il piano scuola dovrebbe "determinare il sistema produttivo". Oggi gli studenti saranno in piazza, tra le altre cose, "per il diritto allo studio, per garantire tutti di poter studiare indipendentemente dalla condizione sociale" e anche per una "riforma della didattica".
Durante il corteo, che proverà a raggiungere il ministero dell'Istruzione, ci saranno azioni sul diritto allo studio e Job Acts.
In piazza anche gli universitari. Gianluca Scuccimarra, Coordinatore dell'Unione degli Universitari, dichiara "Il Premier non può usare la condizione giovanile come uno slogan fine a sé stesso. E' ora che la politica si prenda le sue respinsabilità dando risposte reali ad una generazione precaria privata del proprio futuro. La stessa generazione che domani sarà in piazza per dire che è la Grande Bellezza di questo Paese e che ha fame di diritti e cambiamento". Conclude Scuccimarra: "E' necessario ripartire investendo sull'istruzione tutta, dalla scuola all'università, questo è l'unico cambiamento che chiederemo oggi nelle piazze e che continueremo a chiedere anche il 25 ottobre insieme ai lavoratori perché non possiamo permetterci di vivere nella precarietà, che ci impedisce di investire sui nostri desideri e sulle nostre aspettative. Non possiamo permetterci di barattare i nostri diritti con quelli degli altri, perché li vogliamo per tutte e tutti. Il cambiamento siamo noi e tagliandoci il futuro non può esserci nessun reale cambiamento!".
(Wel/ Dire)