SCUOLA. Bologna. Mense, Merola apre e soddisfa i genitori
Più bio, reivestimento utili, conguagli; e se non va, nuovo cuoco
(DIRE - Notiziario Scuola) Roma, 19 mag. - Arrivare al 70% di cibo biologico nelle mense scolastiche di Bologna col nuovo contratto; mettere un limite all'incasso degli utili della società che si occupa dei pasti degli alunni in modo da usarli tutti (o almeno in buona parte per migliorare la qualità del cibo); una clausola di salvaguardia che permette alle scuole insoddisfatte del servizio di tirarsene fuori e sperimentare altre vie (come far portare il pranzo da casa a chi lo desidera o usare un altro gestore o un altro fornitore di approvvigionamento). E persino la possibilità di restituire soldi alle famiglie, una volta fatti i conti sul fatturato, se questo nel 2013 fosse superiore a quello del 2012. Sono alcuni dei punti sui quali il Comune di Bologna ha aperto, durante l'incontro coi genitori del comitato delle mense, gli stessi che hanno decretato lo 'sciopero del pasto' qualche giorno fa.
Dopo un lungo faccia a faccia con il sindaco Virginio Merola e l'assessore alla Scuola, Marilena Pillati, uscendo dalla sala Giunta, dove sono rimasti per tre ore, i genitori, col loro portavoce Sebastiano Moruzzi, sono molto soddisfatti. "Lo 'sciopero del pasto' evidentemente è servito- dice- si sono ottenuti dei risultati e delle aperture". Tra queste, appunto, la decisione di portare, davvero, il biologico al 70%, "cosa che vorremmo fosse fatta il prima possibile anche se ci fosse una proroga di un anno per Seribo", aggiunge Moruzzi, oltre che avere piatti di ceramica in tutte le elementari entro giugno e di farlo anche nelle materne. Finché questo risultato non si ottiene, però, si porteranno piatti da casa o la società dovrà usare piatti in mater b, compostabili e comunque più sani della plastica.
L'amministrazione ha anche accettato che nel nuovo piano economico finanziario della società sia messo nero su bianco che ci deve essere un limite agli utili non renivestiti sulla qualità del cibo, "perché oggi gli utili sono enormemente alti" e che i genitori possano avere tutte le informazioni sulla tracciabilità degli alimenti, "cosa che finora era problematica". Nel prossimo contratto di servizio, inoltre, sarà scritto che i genitori abbiano un ruolo attivo e, fino ad allora questa istanza sarà contenuta in via sperimentale, in una delibera di Giunta che dovrà essere approvata a breve. Sindaco e Pillati si sono detti disponibili a discutere una clausola di salvaguardia secondo la quale, prosegue Moruzzi, "chi non è contento del servizio si possa tirare fuori e possa, con una sperimentazione, già il prossimo anno, portarsi il cibo da casa o servirsi da un altro fornitore".
Sulle tariffe, altro tema caldissimo, il Comune ha finalmente fornito i numeri che i genitori chiedevano da tempo e su cui ora vogliono studiare. Per il momento, comunque, si profila un possibile aumento del fatturato per Seribo e e questo proposito, se quello del 2013 fosse superiore al 2012, "alle famiglie verranno resi dei soldi, "cosa che noi consideriamo un acconto su tutti i soldi che negli anni abbiamo pagato in più", mette in chiaro Moruzzi. Quanto alla gara, "non entriamo nel merito, l'unica cosa che ci interessa che tutti si comportino nel modo migliore nell'interesse dei bambini", conclude. Oggi, dice il sindaco a sua volta, "abbiamo guardato i problemi e individuato una risposta. Insieme potremmo fare grandi cose" (Wel/ Dire)
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