Cna finanzia corso: 300 ore in aula e stage operativi in azienda
(DIRE - Notiziario Scuola) Roma, 16 giu. - Sui banchi di scuola (e in azienda) per diventare nuovi imprenditori, con le spalle abbastanza grosse da resistere alla crisi. Cna e l'istituto Aldini-Valeriani di Bologna provano a coniare una nuova generazione di capitani d'industria, con un progetto triennale ("Move your future") che coinvolge le classi terza, quarta e quinta superiore dell'istituto tecnico bolognese. Dall'anno prossimo, oltre alle normali lezioni, 30 ragazzi delle Aldini (di diversi percorsi disciplinari) seguiranno un corso di 300 ore in aula su come si costruisce e gestisce un'azienda: dal bilancio all'organizzazione al marketing. Poi seguiranno, in estate, tirocini in 30 imprese associate a Cna, dove i ragazzi saranno affiancati per lavorare su un progetto operativo di analisi del mercato e su un business plan aziendale. Alla fine dei tre anni, agli studenti sarà chiesto di ipotizzare un'idea d'impresa su cui formulare un piano economico-finanziario, che sarà poi valutato da una commissione composta da docenti, allievi e un funzionario di banca.
Cna si fa carico di finanziare interamente il progetto alle Aldini (circa 29.000 euro l'investimento), ma ha già pronta da settembre una campagna di sensibilizzazione per trovare altri soggetti con cui allargare ad altri istituti superiori (non solo tecnici) il corso per futuri imprenditori. Verrà lanciata una campagna di crowdfunding, a cura della società Ginger, e sarà messa all'asta una scultura in marmo di Giò Pomodoro che al momento è in mostra nella sede dell'associazione artigiana a Bologna, in viale Aldo Moro. Il progetto è stato presentato questa mattina dal segretario di Cna, Massimo Ferrante, insieme agli assessori comunale e provinciale Matteo Lepore e Giuseppe De Biasi, al preside delle Aldini, Salvatore Grillo, e a Luca Roversi, direttore dell'ente di formazione Ecipar.
"Anche il sistema scolastico ha bisogno di una forte dose di innovazione- sostiene Ferrante- occorre portare la cultura d'impresa a scuola, non con iniziative spot ma costruendo percorsi di studi strutturati e organici. In questo momento è necessario fare anche investimenti pazienti". Lepore spera che il progetto "ci aiuti a conquistare i cuori e le mani dei ragazzi" e ricorda l'impegno per promuovere l'istruzione tecnica a livello di Città metropolitana. "Ci siamo resi conto che le 32 ore previste dal ministero non sono sufficienti a dimezzare i tempi d'ingresso dei giovani nel mondo del lavoro- spiega Grillo- non riusciamo più a rispondere alle esigenze delle imprese. L'anno più duro sarà il prossimo, quando sarà impossibile soddisfare anche solo il 20% delle richieste di tecnici da parte delle aziende".
Con questo progetto si lavora invece su un altro fronte.
"Creiamo imprenditori con basi solide- afferma il preside delle Aldini- perchè spesso anche le start up geniali falliscono perchè non hanno le fondamenta". Un'altra via per combattere la crisi, insomma. "Non si esagera se diciamo che quasi un giovane su due oggi è senza occupazione o senza un lavoro stabile e dignitoso", sostiene Ferrante, che ricorda i dati emiliano-romagnoli: la disoccupazione salita all'8,5% in Emilia-Romagna, al 20% tra i giovani nella fascia 18-29 anni e circa 108.000 ragazzi che non studiano e non hanno un lavoro. "E' meglio che un'impresa nasca con l'entusiamo dei 18 anni che non per la frustrazione di un 30enne che non trova un'occupazione", chiosa il segretario Cna.
(Wel/ Dire)