Dionigi: Vedere bambini imparare quella lingua è uno spettacolo
(DIRE - Notiziario Scuola) Roma, 7 feb. - Canti, musiche, danze e persino una dimostrazione di kung fu. Si sono presentati così gli studenti cinesi della Foreign language school di Shijanzhuang, capitale della provincia di Hebei, in Cina, arrivati il 5 mattina all'aeroporto di Bologna per uno scambio culturale con i piccoli allievi del Kinder College e con i ragazzi dei licei Fermi e Galvani. Si tratta della seconda esperienza, dopo il primo scambio dell'anno scorso tra gli stessi istituti scolastici. Ed è anche un progetto pilota a livello nazionale, perchè sono coinvolti nello scambio con la Cina anche gli alunni di terza, quarta e quinta elementare del Kinder College, che studiano cinese fin dall'età di cinque anni.
La sera del 5, alla cerimonia di accoglienza preparata per gli studenti cinesi al Kinder College, era presente anche il rettore dell'Alma Mater di Bologna, Ivano Dionigi. "Vedere dei bambini che imparano il cinese fin da piccoli è uno spettacolo- ha detto il rettore, come si legge in una nota- Bologna si deve vantare di questo". Dionigi ha poi aggiunto: "Prima capiamo che dobbiamo fare un matrimonio di interesse con la Cina e meglio è: per non tramontare dobbiamo fare un'alleanza con l'Oriente e scoprire la Cina. Noi possiamo mettere nel piatto la nostra storia e la nostra tradizione, la nostra potenza è la nostra cultura".
Presenti alla cerimonia anche la co-direttrice dell'Istituto Confucio di Bologna, Marina Timoteo, il generale dell'Esercito De Vita, il vicario dell'Ufficio scolastico provinciale di Bologna, Giuseppe Antonio Panzardi, e l'assessore all'Istruzione della Provincia di Bologna, Giuseppe De Biasi. L'assessore ha sottolineato l'accordo in essere tra Kinder College, Fermi e Galvani, che permetterà agli alunni della scuola in via dell'Osservanza di continuare a studiare il cinese anche al liceo.
De Biasi ha poi aggiunto: "Non dobbiamo avere paura della locomotiva cinese. Con loro ci possiamo e ci dobbiamo giocare la nostra tradizione culturale".
(Wel/ Dire)