Fuori da istituti sagome con scritte su situazione studenti
(DIRE - Notiziario Scuola) Roma, 28 ott. - Blitz dimostrativo dei militanti di Lotta Studentesca, nella notte tra il 24/25 ottobre, per porre luce sul problema della disoccupazione giovanile .
Nelle maggiori scuole romane, dall'Alberti al Vivona, dal Giulio Cesare all'Azzarita, al Cannizzaro, Amaldi, Augusto, sono stati affisse sagome che rivelano la situazione lavorativa degli studenti italiani. "Luca laureato in lettere: il suo unico stipendio lo prende consegnando pizze a domicilio", "Aspettava di finire lo stage per iniziare un altro stage ", "Dopo 5 anni di giurisprudenza si pagava l'affitto lavorando in un call-center". "Con questa azione abbiamo voluto ribadire quale secondo noi debba essere la priorita' dell'agenda politica italiana" dichiara Andrea di Cosimo, responsabile di Lotta Studentesca. "La situazione occupazionale tra i giovani e' sempre piu' drammatica, come testimoniano i recenti dati Istat che ci raccontano un paese sempre piu' vittima della piaga della disoccupazione giovanile (40% ad agosto) ed in cui un giovane su quattro non studia ne' riesce a trovare lavoro- spiega- Il governo Letta e le istituzioni piangono lacrime di coccodrillo, ma non riescono a proporre alcuna soluzione per restituire un futuro dignitoso agli studenti italiani".
Il Bonus Giovani, un incentivo statale destinato alle aziende che avrebbe dovuto facilitare l'assunzione degli under 30, "si e' rivelato un flop alla luce dei numerosi requisiti richiesti per accedervi e dell'impossibilta di assumere se non vi e' lavoro. A dieci anni dalla approvazione della Legge Biagi, i frutti della flessibilita' nel mondo del lavoro sono sotto gli occhi di tutti :precariato, difficolta' di trovare un lavoro a tempo indeterminato, impossibilita' di progettare un futuro e delle prospettive a lungo termine. Crediamo sia venuta l'ora di rimettere radicalmente in discussione questo impianto e di sviluppare un piano di creazione di lavoro che comprenda il portare a termine tutte quelle numerose infrastrutture che non sono mai state realizzate o che versano in stato di arretratezza" conclude di Cosimo".
(Wel/ Dire)