SCUOLA. Tassa su birra agita deputati, esplode nodo copertura
Pdl per accisa filtri sigarette, testo slitta: rischio decadenZA
(DIRE - Notiziario Scuola) Roma, 4 nov. - La nuova 'tassa' su birra e superalcolici non piace ai deputati. La copertura individuata dal governo per i costi del decreto legge in materia di istruzione, universita' e ricerca ha creato un impasse alla Camera durante le votazioni in aula.
Sono molti gli emendamenti presentati per individuare una copertura alternativa al testo ed evitare l'aumento del prezzo delle bevande alcoliche, settori gia' tassati nel 'dl cultura' poche settimane fa. Ma, a quanto viene riferito, ci sono anche varie proposte di modifica che farebbero salire i 'costi' complessivi del decreto. Maggioranza e governo sono al lavoro per trovare una soluzione. Intanto le votazioni sono state interrotte e l'esame e' rinviato a domattina.
Sul piede di guerra e' in particolare il Pdl che, tra le soluzione proposte, ha presentato un emendamento per equiparare l'accisa gia' prevista su tutti i prodotti da tabacco, incluse le sigarette elettroniche, anche a cartine e filtri usati per arrotolare il tabacco.
Gia' nelle scorse settimane il Pdl aveva protestato con le dimissioni, in commissione, da relatore di Giancarlo Galan. La nuova relatrice in aula e' Manuela Ghizzoni del Pd.
Le frizioni tra una parte della maggioranza e il governo mettono a rischio il dl che scade l'11 novembre e deve ancora essere esaminato al Senato.
Contro la tassazione di birra e alcolici, che ha provocato l'impasse in aula alla Camera sul dl scuola, e' anche Scelta civica. Gianfranco Librandi spiega: "Le esigenze dell'universita' e della ricerca sono sacrosante e vanno soddisfatte reperendo le risorse necessarie da voci di spesa improduttive, non ricorrendo a nuovi aggravi fiscali. Noi di Sc proponiamo ad esempio di tagliare il 'fondo per la compensazione di effetti finanziari imprevisti', istituito dalla Finanziaria del 2007 per coprire gli sforamenti di altri capitoli di bilancio. Un settore economico importante come quello birraio, che occupa circa 144mila addetti, che nel 2012 ha versato nelle casse dell'erario 4 miliardi di euro e che sta crescendo come export, non puo' essere usato dal governo come un bancomat".
(Wel/ Dire)
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