BERNARDINI: SERVE SEGNALE CHE VADA OLTRE QUESITO IDEOLOGICO
(DIRE - Notiziario Scuola) Roma, 6 mag. - In vista del referendum sui finanziamenti del Comune di Bologna alle scuole paritarie private, la Lega nord sogna "una valanga di voti all'opzione 'B', per dare un segnale ben preciso che vada oltre la scuola, perche' la collaborazione tra pubblico e privato non si deve fermare qui ma deve coinvolgere anche altri ambiti". Cosi' Manes Bernardini, capogruppo del Carroccio a Palazzo D'Accursio, che giovedi' scorso in conferenza stampa ha schierato "ufficialmente e apertamente" il partito nella contesa referendaria. Bernardini, dunque, rivolge un appello non solo agli elettori della Lega ma a tutti quelli che, alle ultime amministrative, "si sono riconosciuti nel programma del centrodestra".
A partire da sabato il Carroccio ha organizzato banchetti informativi sia in centro che in periferia, con il supporto dell'associazione "Orgoglio bolognese" (nata, ai tempi dell'amministrazione del commissario Anna Maria Cancellieri, nell'ambito della campagna anti-graffiti). La Lega si aspetta un impegno simile anche dal Pdl? "Stanno gia' facendo qualcosa", risponde Bernardini, ripetendo il concetto: "Vogliamo che questo referendum non si fermi alla scuola". E', intanto, di una "scelta politica scellerata quella di fare un referendum su un tema cosi' importante", attacca il capogruppo leghista: "E' una follia, perche' non viene data un'alternativa, vogliono smantellare qualcosa senza dire come sostituirla". Tutta una "battaglia ideologica", afferma Bernardini, "ma le battaglie ideologiche non si fanno sulla pelle delle famiglie bolognesi". Fortunatamente il sindaco Virginio Merola ha gia' dichiarato che "andra' avanti sulla strada attuale", continua il leghista, cosi' il referendum servira' solo a "gratificare i simpatizzanti di qualche partito". A questo proposito, "il referendum lo farei pagare a loro, conclude Bernardini, visto che i soldi che saranno spesi per la consultazione sono soldi "tolti alle potenzialita' della citta'".
Il referendum e' alimentato "solo ed esclusivamente da furore ideologico- aggiunge un'altra leghista, Francesca Scarano, vicepresidente del Consiglio comunale- e da diatribe interne di cui l'estrema sinistra, con il supporto del M5S, ha deciso di farsi portatrice". Quello attuale "e' un sistema che funziona perche' da' ai cittadini la possibilita' di scegliere", sottolinea Cristina Zucchello, che per la Lega segue le tematiche scolastiche ed e' coordinatrice della commissione Scuola del quartiere Santo Stefano. E' "una concezione superata" quella secondo cui "e' pubblico solo cio' che e' statale", continua Zucchello, puntando piuttosto sul criterio dell'efficienza: se il Santo Stefano puo' vantare liste di attesa migliori delle altre zone della citta', ad esempio, e' grazie a sette scuole paritarie con le quali "riusciamo a coprire il fabbisogno del quartiere e non solo".
(Wel/ Dire)