TOCCAFONDI: PRESERVARE BINOMIO STATO-PARITARIE, NO REVOCA FONDI
(DIRE - Notiziario Scuola) Roma, 24 giu. - Non sembra destinato a "far scuola", o quantomeno breccia nell'attuale Governo, l'esito del referendum di Bologna in cui ha prevalso l'opinione di chi non vuole i finanziamenti pubblici e comunali alle materne private. Mercoledi' scorso infatti, in commissione al Senato, il sottosegretario all'Istruzione, Gabriele Toccafondi ha chiarito che la posizione "inequivocabile" sul tema del ministro Maria Chiara Carrozza e' quella con cui ha "ribadito come occorra salvaguardare l'assetto plurale del nostro sistema di istruzione, assicurato dal binomio scuole statali e scuole paritarie, attraverso misure volte a tutelare la qualita' anche delle scuole pubbliche paritarie".
Toccafondi ha citato anche i dati portati dal ministro: alle 13.657 scuole paritarie italiane vanno circa 500 milioni di euro cioe' "una piccola parte (pari circa all'1,2%) della spesa per la scuola statale, a fronte di una percentuale ben piu' significativa della popolazione scolastica che si rivolge al sistema paritario (oltre un milione di alunni, pari al 12% della popolazione scolastica)", si legge nel verbale che da' conto dei lavori di commissione.
Le parole di Carrozza, dunque "dimostrano il ruolo determinante del servizio pubblico offerto dalle scuole paritarie che, come emerge anche dai dati Ocse, rappresenta in definitiva un importante risparmio per lo Stato".
L'Ocse calcola che il costo medio di uno studente che frequenta le scuole statali e' di circa 6.800 euro, mentre la spesa per lo Stato per un alunno delle paritarie e' di 500 euro l'anno. In pratica, "per ogni studente delle paritarie, lo Stato risparmia circa 6.300 euro, somma che moltiplicata per tutti gli iscritti alle scuole paritarie determina un risparmio per le casse dello Stato di circa 6,6 miliardi".
Dunque, ha detto ancora Toccafondi, "l'eventuale venir meno dei finanziamenti alle scuole paritarie avrebbe effetti negativi su tutto il sistema nazionale d'istruzione, con un impatto economico molto significativo per l'economia del Paese, atteso che lo Stato si troverebbe a rispondere al diritto di istruzione di oltre un milione di studenti non avendone le risorse.
Pertanto, salvaguardare le scuole paritarie coincide con la tutela dell'intero sistema istruzione e la stessa tenuta dello Stato".
Il sottosegretario ha ricordato infine che l'offerta formativa delle scuole paritarie copre soprattutto la fascia delle materne dove le scuole statali, "nonostante l'incremento delle sezioni, non riescono ancora a soddisfare l'intero fabbisogno. L'esigenza di una scuola pubblica piu' forte deve allora procedere contestualmente alla valorizzazione del sistema paritario, che al momento attuale assicura l'accesso a scuola a tutti i bambini".
Il senatore del Pdl Riccardo Mazzoni, che aveva interrogato il governo per conoscerne gli orientamenti dopo il voto di Bologna si e' detto "soddisfatto della risposta", e ha rimarcato il fatto che persite "un permanente pregiudizio ideologico contro le scuole paritarie sulle quali incombono tuttora penalizzazioni come il pagamento dell'Imu, dell'Iva e della Tares, a differenza delle scuole statali" e quindi servirebbe "un atto di coerenza da parte dello Stato".
(Wel/ Dire)