SCUOLA. DIPLOMA A 18 ANNI, PRONTA PROPOSTA TECNICI PROFUMO
CALDEGGIATI 4 ANNI PER LE SUPERIORI, CARTA RESTA A NUOVO GOVERNO
(DIRE - Notiziario scuola) Roma, 28 gen. - E' alle limature finali il documento della commissione tecnica insediata dal ministro dell'Istruzione, Francesco Profumo, che contiene le proposte per anticipare a 18 anni il conseguimento del diploma. Documento che l'agenzia Dire ha potuto visionare. Fra le strade indicate la piu' caldeggiata e' quella della riduzione di un anno delle scuole superiori.
La task force di esperti si e' riunita per la prima volta lo scorso settembre, con la scadenza di dicembre come termine ultimo per indicare il percorso migliore per raggiungere l'obiettivo del diploma a 18 anni. La caduta del governo ha tagliato le gambe a possibili provvedimenti concreti, ma i tecnici sono andati avanti per completare il loro lavoro. E ora il documento con le proposte e' praticamente pronto per essere consegnato a Profumo. Anche se ormai restera' di fatto una sorta di 'memorandum' per il governo che verra'.
La carta elaborata dai tecnici e' divisa in due parti: una con le argomentazioni che spiegano perche' sia opportuno arrivare al diploma a 18 anni, la seconda con le proposte operative. Si parte da un enunciato strategico: "Fissare a 18 anni l'eta' del completamento del ciclo di istruzione scolastica lasciando invariate le risorse umane e materiali attuali e mantenendo l'impegno generale al miglioramento degli esiti di apprendimento". Poi, dopo molte pagine che spiegano il quadro attuale, le proposte per diplomare prima i giovani italiani, in linea con quanto accade anche in altri paesi europei. Si va dall'anticipo dell'inizio della scuola primaria a 5 anni (ma la scelta, spiegano i tecnici, ha diverse "controindicazioni" pedagogiche), alla riduzione degli anni totali di scuola da 13 a 12 con la "quadriennalizzazione" delle superiori che sembra essere la soluzione piu' caldeggiata.
ELEMENTARI A 5 ANNI? 'NI' - Anticipare le elementari a 5 anni consentirebbe di lasciare immutato il sistema, valutano i tecnici. Sarebbe "una soluzione poco invasiva" e "in apparenza" piu' agibile. Ma "cio' e' vero solo ad uno sguardo superficiale". Questa soluzione, infatti, presenta controindicazioni pedagogiche e libera meno risorse, sottolineano i tecnici. Tagliare la scuola dell'infanzia sarebbe un errore per gli esperti e non ci sono molti paesi in cui la scuola dell'obbligo comincia a 5 anni. Ci sono poi ragioni "politiche" per dire no a questa soluzione: gia' ai tempi di Berlinguer ministro dell'Istruzione famiglie e sindacati si erano opposti. E, comunque, con la primaria che comincia a 5 anni anche le medie finirebbero prima, obbligando i ragazzi a scegliere la scuola superiore con ulteriore anticipo e mettendoli a rischio di una selezione precoce su cosa fare nel loro futuro.
MENO ANNI, TAGLIANDO LE SUPERIORI - Piu' facile sembra la strada della riduzione del ciclo scolastico totale da 13 a 12 anni ritoccando, in particolare, le superiori con una sorta di 2+2 invece dell'attuale 2+3 (biennio e triennio). I tecnici ipotizzano anche un primo ciclo di 7 anni (primaria piu' medie) anziche' di 8, ma il 'taglio' sul secondo ciclo resta in pole position. Anche perche' gia' nelle scuole italiane all'estero esiste questo modello per motivi di omogeneita' con l'eta' del diploma nel paese ospitante. Si dovrebbe operare riducendo ad un anno il biennio iniziale e impostare il modello complessivo su un 2+2, su due bienni.
I RISPARMI - Riducendo da 13 a 12 anni il percorso, ad un primo calcolo, si risparmierebbero 1.380 milioni di euro. Ma solo dopo alcuni anni, specificano i tecnici. E i docenti in esubero? Andrebbero ricollocati "virtuosamente" dentro il sistema per migliorare l'offerta formativa e il sostegno didattico.
(Ami/ Dire)
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