(DIRE - Notiziario scuola) Roma, 7 gen. - Il concorso di primavera promesso dal ministro Francesco Profumo? Con ogni probabilita' non si fara'. Mentre per salvare il regolamento che riforma la valutazione del sistema scuola, introducendo l'obbligo per gli istituti di elaborare piani di miglioramento, il ministero tentera' il tutto e per tutto. Ma anche quello sembra ormai su un binario morto, visto che serve, dopo il si' ancora non pervenuto del Consiglio di Stato, anche quello delle commissioni parlamentari. Mentre sarebbe in dirittura d'arrivo il provvedimento sulle nuove classi di concorso degli insegnanti, in lavorazione dai tempi della Gelmini e ancora mai prodotto. Il ministro dovrebbe firmarlo all'inizio della prossima settimana e si trattera' di un decreto ministeriale, uno strumento piu' snello rispetto al regolamento, che non necessita di passaggi parlamentari. È questo il quadro, ricostruito dall'agenzia Dire, che accompagna la fine della legislatura Monti sul versante dell'istruzione.
La possibile candidatura di Profumo al Parlamento di cui si parla in queste ore rendera' difficile condurre in porto provvedimenti che abbiano un qualche peso politico. Sindacati e forze parlamentari si metterebbero di traverso. La strada e' in salita ma qualcosa si puo' ancora fare per mandare avanti il programma del ministro. CONCORSONE DI PRIMAVERA IN BILICO - Un concorso con le vecchie regole, quello di dicembre, e uno con un nuovo modello di reclutamento a primavera. Questa la promessa fatta negli scorsi mesi da Profumo. Ma ora la seconda tappa sembra destinata a saltare. Ci vuole un regolamento per procedere con le innovazioni a cui pensava il ministro (a meno di non voler fare ancora un bando con le vecchie regole) e "i tempi tecnici- fanno notare alla Dire fonti parlamentari e ministeriali- non ci sono". Sfumano insomma le speranze di chi non e' riuscito a partecipare alla prima tornata concorsuale. Profumo ha gia' elaborato una bozza per il nuovo concorso. Ma il Consiglio nazionale della pubblica istruzione che dovrebbe esprimersi in merito non e' stato prorogato dalla legge di stabilita'. E i sindacati, in una riunione con il ministro, hanno gia' bollato come "inopportuno" il regolamento. PRESSING SULLA VALUTAZIONE - "Si puo' fare". Portare a casa la riforma della valutazione contenuta in un regolamento varato ad agosto dal governo in Consiglio dei ministri. Ne sono convinti alcuni tecnici di Viale Trastevere. Il Miur sta pressando per avere il si' del Consiglio di Stato e poi il passaggio parlamentare nelle commissioni il cui parere e' necessario ma non vincolante. Ma proprio in Parlamento il provvedimento sembra destinato ad incagliarsi, sia per motivi di tempi, sia per "motivi di opportunita' politica- spiegano fonti parlamentari- quello e' un testo che ha delle pecche ci vuole tempo per la discussione". La riforma prevede fra l'altro che le scuole si autovalutino producendo poi piani di miglioramento delle loro performance.
NUOVE CLASSI DI CONCORSO IN ARRIVO - Ce la possono fare le nuove classi di concorso, invece, in gestazione dai tempi della Gelmini. Un riordino, in sostanza, delle macro aree in cui sono suddivisi i prof in base alla disciplina insegnata. Le classi servono sia per i concorsi che per le assegnazioni di supplenze. All'inizio della prossima settimana Profumo potrebbe firmare il decreto ministeriale preparato dai suoi tecnici. Un testo che consentirebbe di avviare anche la seconda selezione per i tirocini abilitanti, i tfa.
(Ami/ Dire)