(DIRE - Notiziario scuola) Roma, 25 feb. - Edilizia scolastica, programmazione e centralita' dello studente. Sono le tre urgenze di cui dovra' occuparsi il prossimo ministro dell'Istruzione secondo quello uscente, Francesco Profumo, che ne parla con Skuola.net.
"Per quanto concerne la sicurezza nelle scuole c'e' bisogno di un intervento che parta dall'anagrafe, quindi da una fotografia degli interventi necessari, dai cui vengano definite le priorita' congruenti", spiega. Insomma prima bisogna mettere in sicurezza le scuole, poi bisogna "rimettere la scuola nella condizione di poter funzionare" attraverso "una programmazione per i prossimi cinque anni degli interventi e delle risorse necessarie" . Infine un pensiero per gli studenti in quanto persone, realizzando attivita' che "rimettano lo studente al centro del processo scolastico". Profumo pone l'accento sulla necessita' di investire sull'Istruzione: "Il paese ha bisogno di fare un investimento importante, ma programmato nel tempo. Ci vuole un progetto vero che consenta al paese di migliorare in questo settore che e' strategico per la costruzione di un'Italia migliore".
Al centro del progetto che il ministro uscente suggerisce c'e' sicuramente il conseguimento di una maggiore congruenza tra i percorsi formativi e le richieste del mondo lavorativo.
In questo senso la proposta di un biennio comunque per le superiori e un triennio di indirizzo "oggi non corrisponde a un'esigenza del mercato del lavoro, che ha necessita' che ci sia una scelta decisa sulla base dell'orientamento tra il percorso liceale e quello di istruzione tecnica professionale.
Paesi con economie simili alla nostra hanno percentuali di scelta sulla formazione tecnica professionale intorno al 70%, noi quest'anno per la prima volta siamo arrivati al 52% partendo dal 40% di qualche anno fa". Ma anche sull'Universita' c'e' bisogno "che i corsi di laurea siano chiaramente indirizzati a quelle che saranno le opportunita' di lavoro, invece in questi anni ha prevalso la fantasia sulla concretezza".
(Ami/ Dire)