(DIRE - Notiziario scuola) Roma, 25 feb. - Tremila imprese a rischio per un totale di oltre 10 mila addetti e un fatturato nazionale da 450 milioni di euro. La Fiavet (Federazione Italiana Associazioni Imprese Viaggi e Turismo) Lazio lancia l'allarme in vista delle settimane 'calde' delle gite scolastiche, quelle comprese fra fine febbraio e marzo. La crisi "incombe" e non aiuta: gli italiani gia' partono meno, soprattutto se con famiglia al seguito. E ora ci si mettono anche gli insegnanti che da questo autunno, in centinaia di scuole italiane, hanno detto il loro "no" alle gite per protesta contro le politiche scolastiche nazionali e perche' ormai da tempo non ci sono rimborsi per chi porta i propri studenti fuori assumendosi la responsabilita' anche della loro salute.
Ora pero' tremano agenzie di viaggi e tour operator: "Il protrarsi del blocco delle attivita' extra curriculari del personale docente- spiega la Fiavet Lazio- sta paralizzando di fatto la programmazione dei viaggi di istruzione con pesanti ripercussioni sulle Imprese specializzate nel settore del turismo scolastico". La Fiavet Lazio condivide le "motivazioni" del blocco ma "richiede l'apertura di un tavolo di lavoro con le Istituzioni preposte affinche' si trovino soluzioni condivise".
Il viaggio d'istruzione "rappresenta un importante momento di socializzazione e di arricchimento socio-culturale di tutti gli studenti di ordine e grado- spiega Andrea Costanzo, presidente dell'Associazione Laziale Imprese Viaggi e Turismo - Fiavet Lazio e membro della Giunta Fiavet Nazionale- Spesso costituisce la prima, a volte l'unica, esperienza di viaggio all'estero. L'80% di questi viaggi vengono da sempre effettuati in paesi europei. E' necessario percio' non negare questa opportunita' ai nostri ragazzi e ancor di piu' riconoscere il ruolo educativo-didattico e il carico di responsabilita' dei docenti accompagnatori".
Il blocco mette a rischio "l'esistenza di circa 3000 Imprese, con oltre diecimila addetti, con un fatturato nazionale di 450 milioni di euro. Un ulteriore tassello a danno delle Piccole e medie imprese del settore- chiude la Fiavet- Questo rappresenta motivo di seria riflessione e preoccupazione per le negative conseguenze occupazionali di un importante segmento produttivo del turismo italiano".
(Wel/ Dire)