(DIRE - Notiziario scuola) Roma, 25 feb. - Lezioni di 'web security' lunedi' scorso all'istituto Mamiani di Roma. A salire in cattedra sono stati due docenti speciali, Sveva Belviso, vicesindaco della Capitale, e il servizio della Polizia Postale e delle Comunicazioni, per mettere in guardia studenti e genitori sui rischi connessi ad una navigazione ingenua su internet. Si tratta del progetto pilota 'Occhi in Rete', promosso da Roma Capitale in collaborazione con la Polizia di Stato e patrocinato dal ministero della Istruzione, dell'Universita' e della Ricerca, per sviluppare con circa 3.000 alunni e 600 genitori un percorso di educazione digitale per l'utilizzo responsabile del web.
L'iniziativa avra' una durata di 4 mesi per un totale di 120 giorni e coinvolgera' 20 istituti scolastici di Roma. "La Rete e' una straordinaria possibilita', specialmente per i giovanissimi- ha esordito il vicesindaco Belviso- pero' in essa si insidiano molti pericoli e un giovane navigatore e' anche un navigatore ingenuo. È bene entrare nelle scuole, bersagliare gli studenti per formarli ad un uso consapevole della Rete". Nel faccia a faccia con gli studenti, Sveva Belviso ha poi fornito dati allarmanti: "Nel 2012, i siti monitorati in tutta Italia dal servizio di Polizia Postale e delle Comunicazioni sono stati oltre 24.600, di questi 461 sono finiti nella black list perche' divulgavano in rete materiale pedopornografio. Sono, inoltre, 2.200 i siti web monitorati solo a Roma".
Sempre nel 2012, ha reso noto la Polizia di Stato, su un totale complessivo di 335 persone denunciate per reati connessi alla produzione e diffusione online di materiale pedopornografico, sono state arrestate in Italia 78 persone, di cui 8 nella Capitale. Sono invece piu' che raddoppiati, rispetto al 2011, i reati sessuali successivi all'adescamento sulla rete di minori, passando da 12 a 27. "Questi sono i motivi- ha spiegato il vicesindaco- che hanno spinto la Polizia e Roma Capitale ad entrare nelle scuole per bersagliare gli studenti sui pericoli della rete". Ma cio' che e' cambiato, secondo Belviso, e' la percezione che i ragazzi hanno di questi rischi: "Il 72% degli adolescenti intervistasti ritiene che il cyberbullismo sia uno dei fenomeni piu' pericolosi perfino rispetto alla droga, al rischio di molestie da parte di un adulto, o al contrarre una malattia sessualmente trasmissibile, perche' ci si rende conto che la diffusione sulla rete non ha limiti". Inoltre, "4 minori su 10 sono testimoni di bullismo online verso coetanei- ha sottolineato la prima donna di Roma Capitale- una forma di violenza che riguarda per il 67% le diversita' fisiche, il 56% l'orientamento sessuale e il 43% la nazionalita'". Quanto ai reati contro la persona, infine, che comprendono lo stalking, le molestie, le minacce, le ingiurie e la diffamazione via web, la Polizia Postale ha ricevuto nel Lazio 737 denunce, di cui 534 solo a Roma. "Per la polizia di stato la tutela dei minori oltre ad essere un dovere istituzionale e' anche una missione- ha affermato Marco Valerio Cervellini, responsabile dei progetti della Polizia Postale e delle Comunicazioni- perche' per noi e' una sconfitta intervenire su casi di violenza o abuso minorile, vuol dire che non siamo stati in grado di proteggere la fascia debole della societa'". Ma si tratta anche e "soprattutto di una sconfitta per la "societa' civile- ha ribadito Cervellini- che spesso fa finta di non sapere per non affrontare un problema".
(Wel/ Dire)