ALMADIPLOMA: 42% DEI 'TECNICI' NON USA COMPETENZE ACQUISITE SUL LAVORO.
(DIRE - Notiziario scuola) Roma, 25 feb. - Il 44% dei diplomati, a un passo dalla maturita', dichiara di essere deluso dalla scelta fatta: potendo tornare indietro non ripeterebbe lo stesso percorso. In particolare un quarto dei diplomati cambierebbe sia scuola sia indirizzo, il 10,5% ripeterebbe il corso ma in un'altra scuola, il 9% sceglierebbe un diverso indirizzo o corso nella stessa scuola. Un anno dopo il diploma la percentuale si abbassa, ma di poco: i delusi restano il 40%.
È quanto emerge dall'ultimo rapporto Almadiploma sulla condizione occupazionale dei nostri diplomati a uno, tre e cinque anni dal titolo. Coinvolti 48mila ragazzi che hanno conseguito la maturita' negli anni 2011, 2009, 2007. Giovani che con le loro risposte fanno emergere un'altra realta' preoccupante. Crolla il 'mito' dell'istituto professionale che fa trovare subito lavoro. Se e' vero che la disoccupazione coinvolge 33 diplomati su 100, la quota piu' alta (disoccupazione al 37,5%), ad un anno dal diploma, si registra fra coloro che hanno fatto studi professionali. Piu' bassa la percentuale fra i liceali, 29%, che, pero', sono per lo piu' impegnati, a un anno dalla maturita', con gli studi universitari. I diplomati professionali, comunque, sono quelli che utilizzano di piu' le competenze acquisite a scuola: a un anno dal titolo il 22,6% dichiara di utilizzarle in misura elevata, mentre per il 43,4% le utilizza si', ma in misura ridotta. Fra i tecnici quasi il 42% dice di non sfruttarle per niente.
IL FRONTE DEI DELUSI - Il 44% dei diplomati dichiara di aver sbagliato a scegliere la scuola fatta. Un anno dopo il titolo sono il 40% i delusi. Fra i piu' soddisfatti ci sono i liceali, seguono i diplomati tecnici e solo dopo i professionali.
I PIU' BRILLANTI PROSEGUONO GLI STUDI - Lo stimolo a proseguire con gli studi universitari scatta soprattutto nei piu' bravi, in coloro che hanno preso voti alti al momento del diploma: risulta esclusivamente impegnato in attivita' lavorative il 15% dei diplomati con voto alto e il 23% di quelli con voto basso.
UNIVERSITA' ROBA DA RICCHI - Il contesto socio-culturale di origine e' strettamente correlato alle scelte formative e professionali dei ragazzi. Fra i diplomati 2011 di estrazione borghese, contrariamente a cio' che avviene tra i giovani di famiglia operaia, e' nettamente piu' frequente l'iscrizione all'universita': 78% contro 48%. Anche il titolo di studio dei genitori influenza le scelte formative dei giovani: l'89% dei diplomati provenienti da famiglie in cui almeno un genitore e' laureato ha deciso di iscriversi all'universita'.
LA DISOCCUPAZIONE 'AGGREDISCE' I DIPLOMATI PROFESSIONALI - La disoccupazione coinvolge 33 diplomati su 100. Una quota elevata che che si riduce tra i liceali (29%), spesso impegnati, subito dopo le superiori, con l'universita', ma che raggiunge ben il 37,5% dei diplomati professionali tendenzialmente vocati a cercare e trovare subito lavoro. Queste percentuali si mantengono anche a cinque anni dal diploma, quando pure gli ex liceali, ormai laureati, sono in cerca di un contratto. Un quinquennio dopo la fine delle superiori e' disoccupato il 17,2% dei liceali, il 17% dei diplomati tecnici e il 19,1% di quelli professionali. "Preoccupa e fa riflettere- sottolinea alla Dire il direttore di Almadiploma, Andrea Cammelli- perche' le scuole professionali dovrebbero offrire piu' garanzie di trovare lavoro. Ci sono tante aziende che lamentano la mancanza di profili specialistici. O i loro dati non sono corretti o la scuola non forma abbastanza per il mercato reale". Tra i diplomati 2011 che risultano impegnati esclusivamente in un'attivita' lavorativa la tipologia di attivita' piu' diffusa risulta essere il lavoro non stabile, che coinvolge il 31% degli occupati (in particolare si tratta di contratti a tempo determinato).
COMPETENZE DA BUTTARE - Ad un anno dal termine degli studi, sono in particolare i neodiplomati degli istituti tecnici a non utilizzare "per niente" le competenze acquisite con il diploma in misura rilevante (42%). I diplomati nei professionali, invece, impiegano maggiormente cio' che hanno appreso a scuola: il 22,6% dichiara di utilizzare le competenze acquisite durante il percorso di studi in misura elevata, mentre per il 44% l'utilizzo e' piu' contenuto. Il quadro tende a migliorare nel passaggio da uno a tre e cinque anni dal titolo.
(Wel/ Dire)