IL PROFESSORE: "PER USCIRE DALLA CRISI OCCORRE PIU' CONOSCENZA E QUALITA'"
(DIRE - Notiziario minori) Roma, 18 feb. - Le nuove economie e il futuro, questo il tema dell'incontro tra Marco Panara, responsabile dell'inserto Affari e Finanza di Repubblica, e gli studenti del liceo scientifico e musicale Farnesina di Roma, organizzato dall'associazione 'studenti&cittadini' durante l'assemblea d'Istituto dello scorso martedi' 12 febbraio. "Il 37% dei giovani e' senza lavoro- ha esordito il professore dell'Universita' 'L'Orientale' di Napoli- e' cambiata la competitivita' nell'economia globale, che ormai non si basa piu' sui costi ma sulla creazione di valore. Oggi vince chi e' in grado di creare valore e la buona notizia- ha aggiunto Panara- e' che per crearlo non si possono piu' utilizzare lavoratori precari, ma una forza lavoro qualificata che crede nel progetto in cui e' coinvolta".
Lo sviluppo tecnologico "ha bruciato molti posti di lavoro- ha confermato il professore agli studenti- ma ne sta creando e ne creera' di nuovi". A quali condizioni? Per Panara la risposta e' chiara: "Sapere di piu'. Le conoscenze fondamentali per entrare nel mercato del lavoro globale sono l'apprendimento delle lingue, l'essere indipendenti e pronti a cambiare competenze e luoghi di lavoro". Intervistato dalla DIRE, Panara ha sottolineato l'importanza di "trasmettere agli studenti che il sapere e' fondamentale per accrescere la consapevolezza, che poi fa la forza del cittadino. Perche' un cittadino che fa delle scelte consapevoli e' in grado di analizzare il mondo che lo circonda e trarne delle conclusioni. Cio' immette nelle persone un tasso cittadinanza piu' alto ed una partecipazione piu' qualificata, aiutando sia la persona, l'individuo, che la societa'". Il secondo motivo per cui la conoscenza e' importante, secondo il responsabile dell'inserto Affari e Finanza di Repubblica, "e' quello della realizzazione personale attraverso il lavoro, dove il tasso di conoscenza e' necessario per tutti i nuovi settori dell'economia: le economia del futuro, l'economia verde, le biotecnologie, i nuovi materiali, le tecnologie dell'informazione e della comunicazione". Infatti, i settori che stanno crescendo "di piu', e che sono piu' promettenti per il futuro- ha precisato Panara- sono quelli ad alto tasso di conoscenza". Ma il 'sapere' rimane una condizione "importante anche per i lavori tradizionali, artigianali, perche' permette di garantire sia la soddisfazione personale, che il valore che si puo' mettere nel prodotto e la capacita' di commercializzare lo stesso in un mondo piu' competitivo e piu' globale".
Molte volte "si dice che bisogna raccontare delle storie per vendere dei prodotti, o ancora che questi prodotti devono avere un contenuto emozionale, estetico, qualitativo o particolare per avere un loro spazio sul mercato. Per questo motivo credo che la conoscenza sia un prerequisito- ha spiegato Panara- una cosa che arricchisce il soggetto quando e' persona con le persone, quando e' cittadino con i cittadini e lavoratore con i lavoratori". Quindi per uscire dalla crisi occorre maggiore conoscenza e' qualita'. "Questa e' la strada- ha sottolineato l'autore del testo 'La malattia dell´Occidente'- ci servono moltissime cose per uscire dalla crisi, ci serve partecipazione e spirito critico. Tutto questo richiede conoscenza, consapevolezza e impegno per la qualita', perche' per mantenere un tenore di vita come quello avuto fino ad adesso dobbiamo produrre una ricchezza adeguata, che possiamo realizzare soltanto facendo beni e servizi di qualita'". Un ultimo pensiero il professore dell'Orientale lo ha rivoto agli studenti: "Avanti a voi avete un mondo affascinante dove c'e' tanto spazio per costruire e ricostruire, potrete divertirvi".
(Wel/ Dire)