(DIRE - Notiziario minori) Roma, 18 feb. - "Ridurre le vacanze estive aiuterebbe le famiglie meno abbienti e l'istruzione dei loro figli, riducendo divari di apprendimento causati dalle lunghe pause. Ma i continui tagli alla scuola, il clima e le infrastrutture inadeguate renderebbero difficile una riforma del calendario scolastico". È quanto si legge in un articolo di approfondimento pubblicato sul sito economico La Voce.it. Dati alla mano i due autori Marta de Philippis e Ludovico Poggi spiegano la loro teoria anche a seguito della presunta proposta di Monti di voler accorciare le vacanze estive per tenere le scuole aperte per piu' tempo.
"Al di la' di polemiche e smentite il tema merita attenzione- si legge nell'articolo- In Italia le ore totali di insegnamento sono di piu' che in altri paesi. Come si vede dal grafico 1, i nostri studenti hanno piu' ore di scuola rispetto alla maggior parte dei paesi Ocse. Allo stesso tempo pero' siamo, tra i paesi dell'Unione Europea, uno di quelli che fa la pausa piu' lunga durante l'estate". Un dato che crea criticita', soprattutto per i genitori che non sanno dove mettere i figli. Ma anche per questi ultimi. La "letteratura accademica e' ricca di studi che documentano l'impatto delle ferie sull'apprendimento. Il risultato e' preoccupante: gli studenti delle famiglie piu' svantaggiate subiscono le conseguenze in modo maggiore rispetto agli studenti delle famiglie benestanti". La " perdita delle conoscenze durante l'estate non e' equa e contribuisce in maniera determinante ad accentuare nel tempo il gap di apprendimento fra allievi poveri e benestanti". Le ragioni "possono essere molteplici: una famiglia piu' ricca e' in grado di offrire al figlio maggiori canali di istruzione alternativi, come corsi di lingua, di musica, viaggi e altre svariate forme di arricchimento socioculturale a cui il bambino di basso reddito ha meno possibilita' di accedere". L'articolo completo e' disponibile qui: http://www.lavoce.info/estate-scuola-parole-chiave-educazione-disu guaglianza-insegnanti/ (Wel/ Dire)