(DIRE - Notiziario Scuola) Roma, 16 dic. - Tagli alla scolarizzazione dei rom a Roma, dopo la protesta della cooperativa Ermes sulla riduzione del 30 per cento del budget, dal Comune arriva l'ultimatum: si taglia il 10 per cento dei servizi, in particolare la mediazione sociale e le reti territoriali. Prendere o lasciare. A darne notizia, Salvo Di Maggio, presidente della cooperativa Ermes , da anni impegnata nella capitale con progetti a favore dei rom. "La proposta dell'assessore alla Scuola del Comune di Roma, Alessandra Cattoi - spiega Di Maggio -, e' arrivata ieri pomeriggio e dobbiamo dare una risposta entro giovedi' 12. Siamo con le spalle al muro.
Abbiamo solo la possibilita' di rifiutare o accettare. Una richiesta di confronto la faremo, poi dovremo accettare".
Rifiutare, infatti, significherebbe compromettere l'accompagnamento dei minori rom a scuola visto che si tratta della "proroga" dei servizi fino ad oggi assicurati da quattro, tra associazioni e cooperative, per il periodo gennaio-giugno 2014. "Noi la indichiamo come proroga - spiega Di Maggio -, ma in realta' ogni volta viene fatto un atto specifico che invita a gara solo gli stessi che hanno il servizio. C'e' una trattativa negoziata, in teoria noi potremmo anche rifiutare, pero' vorrebbe dire sospendere il servizio".
La proposta del Comune, aggiunge Di Maggio, indica espressamente "un ridimensionamento delle azioni riferite alla mediazione sociale e alle reti territoriali", cioe' quel che la cooperativa Ermes aveva "indicato come elemento di maggior valore - spiega Di Maggio -, invece dal Comune ci dicono esattamente l'opposto, cioe' di sostenere in modo particolare le azioni finalizzate direttamente all'istruzione e l'educazione, vuol dire l'accompagnamento. Sono perplessi anche i dirigenti scolastici contattati, contrariati da questa cosa". Tuttavia, la proposta del Comune sembra non dare nessun margine di trattativa, senza contare poi l'assenza totale di riferimenti ai progetti estivi per i minori rom, scomparsi tra le priorita' del Comune.
Fonte: Redattore sociale (Wel/ Dire)