(DIRE - Notiziario Scuola) Roma, 15 apr. - Mercoledi' scorso, in piazza del Campidoglio, l'Osservatorio popolare sull'alimentazione dei bambini e delle bambine di Roma, e' sceso in piazza per chiedere alla giunta capitolina uscente il ritiro del "bando truffa" per l'assegnazione del servizio di refezione nelle mense delle scuole del Comune di Roma. Anche l'Autorita' di Vigilanza sui Contratti Pubblici (AVCP) ha infatti espresso parere negativo sul nuovo bando, a seguito di un ricorso promosso da alcune ditte partecipanti al bando stesso.
La storia della protesta. Il 6 novembre 2012 scade la gara d'appalto per l'assegnazione del servizio di refezione. Il capitolato prevede una serie di provvedimenti destinati ad abbassare enormemente la qualita' del servizio a fronte di un base d'asta maggiore, che incidera' sulle tariffe pagate dalle famiglie. Durante l'inverno, i genitori iniziano ad organizzarsi e promuovono tre assemblee a dicembre, febbraio e marzo per "difendere qualita' dell'alimentazione dei bambini e delle bambine e quindi la loro salute".
I motivi della protesta. Tra le principali critiche mosse al bando, c'e' l'eliminazione di buona parte degli alimenti biologici attualmente previsti dai menu' scolastici e il conseguente peggioramento della qualita' degli alimenti impiegati nella preparazione dei pasti. "Con cio' - denunciano i promotori - si disattende peraltro anche lo spirito e la lettera della legge nazionale 488/99 (art. 59 comma 4) e della legge regionale del Lazio 10/2009". Il biologico e' sostituito dal criterio del "km 0", che in realta' per definizione si allarga fino a 300 km dal Campidoglio. Il bando inoltre cancella il preesistente obbligo per le ditte aggiudicatarie di operare investimenti nell'edilizia scolastica, "che rappresentava - piega l'Osservatorio - un significativo beneficio per l'intera collettivita', soprattutto in una fase di disimpegno da parte delle istituzioni in tal senso". Si moltiplicano e si complicano, inoltre, gli adempimenti burocratici, con conseguente aumento delle spese e, quindi, delle tariffe per le famiglie.
Le richieste. L'Osservatorio ha chiesto quindi che il Bando per la ristorazione 2012-2017 sia ritirato, con proroga di quello attualmente in vigore, e che sia attivato un "percorso partecipato che coinvolga tutti i soggetti interessati, nel quale i cittadini concorrano con potere decisionale (e non solo consultivo) all'elaborazione di un nuovo bando con relativo capitolato, che tuteli la qualita' dei cibi ed estenda quindi il biologico a tutte le derrate alimentare".
(Wel/ Dire)