(DIRE - Notiziario settimanale Sanita') Roma, 13 mag. - La regolazione emotiva riguarda trasversalmente tutti gli atteggiamenti dei bambini, perche' l'emozione e' ubiquitaria, si trova ovunque, e ovunque svolge un ruolo centrale di organizzazione. Questo e' vero anche per i bambini con disturbi dello spettro autistico. Durante la quarantena "abbiamo potuto osservare che laddove e' stato fatto un grande lavoro con i genitori, che avevano imparato loro stessi a sintonizzarsi e a regolare gli stati mentali dei figli, non abbiamo avuto particolari risposte disfunzionali, mentre e' risultato evidente l'aumento di alcune manifestazioni legate alla regolazione sensoriale, perche' quella e' una tipicita'. Laddove, invece, e' stato particolarmente difficile per i genitori contenere questa situazione, anche il bambino ha risposto nello stesso modo". A parlarne e' Magda Di Renzo, responsabile del servizio Terapie dell'Istituto di Ortofonologia (IdO), intervenendo in una diretta facebook sul tema 'La regolazione emotiva nei disturbi dello spettro autistico e Covid-19', insieme a Davide Trapolino, neuropsichiatra infantile dell'IdO.
La constatazione della psicoterapeuta dell'eta' evolutiva non deriva solo "dall'esperienza diretta con i bambini seguiti dal progetto Tartaruga, ma anche dalle tante altre esperienze con cui stiamo venendo in contatto" attraverso i servizi di supporto online alle famiglie. "Sono tanti, infatti, i genitori che non seguiamo direttamente, ma con cui facciamo gruppi da remoto".
La popolazione di bambini seguiti direttamente dall'IdO e' abituata a lavorare "moltissimo sul contenimento corporeo e quindi ha risentito meno della quarantena. Sicuramente, laddove non c'era questa pregressa abitudine- spiega Di Renzo- la disregolazione e' emersa come segnale forte per tutti".(SEGUE) (Rac/ Dire) SALUTE. AUTISMO, IDO: NO RISPOSTE DISFUNZIONALI GRAZIE A LAVORO GENITORI -2- (DIRE) Roma, 11 mag. - È piuttosto recente l'interesse verso l'emotivita', e il suo potere, verso una neurobiologia dell'emozione che da' rilevanza alla componente biologica dell'emozione, che e' quella dell'affetto inteso come dimensione relazionale. "Il disturbo della regolazione affettiva non e' fra i sintomi, fra i criteri diagnostici, dei disturbi dello spettro autistico, benche' svolga un'azione importante, in quanto e' una chiara atipia che consegue e si accompagna alle disabilita' nucleari del disturbo. Ma e' molto importante parlarne- aggiunge il neuropsichiatra infantile dell'IdO- perche' nella gerarchia dello sviluppo delle funzioni regolatorie, la regolazione emotiva svolge un ruolo fondamentale. L'interferenza che un bambino con disturbi dello spettro autistico subisce rispetto a questi processi di regolazione e' da ricercarsi nella difficolta' di integrazione senso-percettiva nei primi momenti della vita. Il bambino si ritrova a sperimentare delle abnormi reazioni- precisa Trapolino- ha una vulnerabilita' allo stress infinita e cio' amplifica quello che in un bimbo 'normotipico' potrebbe essere invece modulato. Si tratta di un effetto di amplificazione che estremizza le emozioni: la paura puo' diventare una fobia estrema, la tristezza una disperazione senza riparazione, la rabbia una collera cieca. Per non parlare della gioia, che puo' diventare mania o un entusiasmo incontenibile, spesso afinalistico". Agendo, allora, precocemente su questi aspetti "si puo' tentare di far emergere dallo stesso bambino quelle strategie piu' funzionali e adattive di gestione dello stress.
Come ci raccontano i soggetti autistici ad alto funzionamento- fa sapere il neuropsichiatra- il bambino autistico e' quanto di piu' lontano da un bambino che non si emoziona, forse e' un bambino che si emoziona troppo. E in virtu' di quest'enorme emozione, il piccolo deve trovare per forza un modo per organizzarsi, irrigidendosi- continua il medico- cosi' da prevenire disregolazioni emotive molto dolorose".
(Red/ Dire)