(DIRE - Notiziario settimanale Sanita') Venezia, 6 mag. - "Non e' piu' tollerabile che si continuino a far ricadere le responsabilita' dei contagi intraospedalieri su chi e' coinvolto nelle attivita' assistenziali, colpevolizzandolo e delegittimandolo". Lo affermano la segretaria aziendale Anaao Assomed dell'Azienda ospedaliera universita' di Padova, Antonella Muraro, il coordinatore provinciale Anaao Assomed Ulss 6 Euganea dell'azienda ospedaliera universita' Iov, Mirko Schipiliti, e il segretario regionale Anaao Assomed del Veneto, Adriano Benazzato, in una nota in cui condannano le dichiarazioni fatte dal direttore sanitario dell'Azienda ospedale-Universita' di Padova, Daniele Donato, che lo scorso 1 maggio durante un webinair trasmesso sulla pagina Facebook della Sicpre (Societa' italiana di chirurgia plastica, ricostruttiva ed estetica), ha sostanzialmente accusato gli specializzandi di aver messo in difficolta' la Ulss, per comportamenti a rischio tenuti al di fuori dell'area ospedaliera.
"Se da un lato analizzare gli errori e le responsabilita' della catena decisionale per migliorare il sistema organizzativo e' importante, e' profondamente sconcertante che solo in questa Azienda ospedaliera, una delle piu' grandi d'Italia, i medici in formazione -la categoria indiscutibilmente e politicamente piu' debole in quanto ultimo gradino gerarchico- siano stati ingiustamente indicati come capro espiatorio per giustificare i contagi verificatisi", contesta l'Anaao Assomed, evidenziando che "c'e' un'altra dimensione di responsabilita' oltre a quella della imputabilita'", ed e' "la responsabilita' di chi deve saper ottemperare al proprio ruolo e prendersi carico dell'evento, con rispetto di tutti gli operatori e delle loro competenze secondo uno spirito autentico fiduciario di cautela del datore di lavoro".
(Red/ Dire)