(DIRE - Notiziario settimanale Sanita') Roma, 6 mag. - "Le persone asintomatiche in Italia potrebbero essere fra il 4% e il 7% della popolazione". Lo ha detto il presidente dell'Istituto superiore di Sanita', Silvio Brusaferro, nel corso della conferenza stampa odierna sull'andamento epidemiologico del Covid-19.
Il 10% delle trasmissioni, ha aggiunto Giovanni Rezza, direttore del dipartimento di Malattie infettive dell'Istituto superiore di Sanita', si stima "da persone che non hanno sintomi. Questo va a favore dell'uso dei test sierologici".
IMPENSABILE RITORNO A NORMALITÀ PRIMA DEL VACCINO - "Il recupero di una normalita' non e' pensabile prima del vaccino" ha detto ancora Brusaferro.
OLTRE 25MILA, NUMERO DECESSI MOLTO SIGNIFICATIVO - "La tabella della letalita' ci racconta di un numero di decessi molto significativo, parliamo di oltre 25mila decessi attribuibili a questa infezione, che colpisce purtroppo sempre le eta' piu' elevate" ha spiegato Brusaferro.
Quanto alle comorbosita', ha aggiunto, cresce "progressivamente la quota di chi aveva tre o piu' patologie: il 63% delle persone morte ne aveva appunto tre o piu'. E se sommiamo queste persone a chi invece aveva due patologie arriviamo quasi all'84%. Quindi gran parte delle persone purtroppo decedono anche perche' hanno delle comorbosita' che caratterizzano la loro vita".
STUDIO CINESE SU ANTICORPI BUONA NOTIZIA - "La notizia e' buona, speriamo che questi anticorpi siano veramente neutralizzanti e protettivi, e magari a lungo termine" ha invece risposto Rezza, interpellato dai giornalisti in merito allo studio cinese pubblicato su 'Nature Medicine', secondo cui i pazienti guariti da Covid-19, seppure in quantita' variabili, producono anticorpi contro il virus.
"Intanto vediamo l'affidabilita' dei test sierologici- ha proseguito Rezza- che devono essere molto sensibili e specifici per dirci con sicurezza 'hai degli anticorpi'. Una volta che hai gli anticorpi, che trovi quindi una positivita', chiaramente se tu fossi sintomatico dovresti comunque fare un tampone, perche' potresti avere gli anticorpi ma essere ancora infetto. Allora, ammettiamo che una persona abbia avuto sintomi in precedenza o non abbia mai avuto sintomi e dal test sierologico risulta avere anticorpi: questo studio di oggi e' quindi importante perche' ci dice che le persone che hanno avuto infezione sviluppano anticorpi, anche perche' qualcuno metteva in dubbio il fatto che, siccome ci sono delle recidive, alcune persone potessero non sviluppare anticorpi e che questi anticorpi fossero protettivi. Adesso chiaramente dobbiamo essere sicuri che questi anticorpi siano protettivi, quindi che neutralizzino il virus- ha concluso Rezza- e che siano protettivi a lungo termine".
(Red/ Dire)