(DIRE - Notiziario settimanale Sanita') Roma, 22 apr. - Il presidente dell'Ordine provinciale dei Medici Chirurghi e Odontoiatri di Roma, Antonio Magi, ha inviato una lettera al presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, e alla sindaca di Roma, Virginia Raggi, in cui prova a ipotizzare gli strumenti utili, da un punto di vista sanitario, da mettere in atto nella Fase 2. Tra questi, oltre a Dpi, distanziamento sociale e smartworking, il presidente dei medici suggerisce: i saltacoda in centri commerciali e outlet, il tracciamento epidemiologico attraverso tamponi, il rafforzamento della capacita' regionale di sorveglianza epidemiologica, medici Covid-19 territoriali specificamente formati e a cio' dedicati.
In sostanza il potenziamento della sanita' territoriale.
"La situazione epidemiologica nella nostra regione e nella nostra citta'- scrive il presidente Magi- mostra per ora numeri di contagi, in rapporto al numero degli abitanti che ci fanno ben sperare. Come Ordine dei Medici ed Odontoiatri di Roma e provincia, in attesa della cosiddetta Fase 2 crediamo sia importante iniziare, da subito, a 'progettare' quello che sara' il nostro futuro da qui ai prossimi mesi/anno, in attesa di un vaccino efficace in grado di immunizzarci tutti dal Sars Cov-2. Certamente immaginare di organizzare un territorio esteso come quello di Roma e della sua provincia non e' facile ma e' necessario farlo da subito in vista delle prossime settimane quando auspicabilmente la vita produttiva e con essa le attivita' del nostro territorio pian piano potranno ricominciare".
"Riteniamo indispensabile- continua- partire dall'uso obbligatorio dei dispositivi per tutti quanti, quali mascherine chirurgiche, quelle vere e guanti assieme al gel igienizzanti, ormai lo sappiamo, che dovranno far parte del nostro quotidiano e bisognera' quindi provvedere gia' da adesso a un rapido e massivo approvvigionamento per evitare, in questa fase, di farci trovare impreparati (non si puo' applicare l'obbligo senza avere a disposizione quanto si vuole rendere obbligatorio). A questi ovviamente andra' sempre confermato il rispetto del distanziamento sociale nei luoghi di lavoro e nei locali pubblici, con accesso contingentato e bisognera', ove possibile, attivare sempre di piu' lo smart working che andra' incentivato per il piu' alto numero possibile di dipendenti, per ridurre le persone circolanti ed aggregazioni nei posti di lavoro (visto che la capitale ha un alto numero di persone che lavora nella pubblica amministrazione). Bisognera' obbligatoriamente prevedere l'uso di termoscanner all'ingresso e all'uscita delle stazioni ferroviarie e delle metropolitane nonche' nei centri commerciali e negli uffici pubblici/privati cosi' come nelle aziende del nostro territorio e si dovra' subito prevedere la presenza di personale medico e sanitario di riferimento, nelle aziende, meglio se medici del lavoro e che, in caso di necessita', operi da filtro, ed applichi i protocolli sanitari previsti isolando il paziente positivo ed attivando il triage".
"Per quanto riguarda i centri commerciali e outlet- scrive ancora Magi- in quanto centri di aggregazione sociale, sarebbe opportuno, oltre ai termoscanner agli ingressi, prevedere dei meccanismi tipo 'saltacoda' normalmente utilizzati dai turisti di tutto il mondo e attualmente in fase di sperimentazione in alcune catene di distribuzione alimentare del Nord Italia. Attraverso un'applicazione (app) si potra' prenotare il giorno e l'orario per recarsi in questi posti. L'accesso sara' consentito fino ad un certo numero di ingressi evitando quindi pericolose concentrazioni di persone. È evidente che anche in queste aree sarebbe opportuno prevedere degli spazi da adibire ad ambulatori con personale dedicato".
"Si aggiungera' a questo- scrive ancora Magi a Zingaretti e Raggi- obbligatoriamente, anche il tracciamento epidemiologico, attraverso tamponi ed in questa fase anche i test seriologici, per capire l'andamento del contagio e permettere la circolazione ed il lavoro nella massima sicurezza possibile. Quindi capacita' e risorse per poter eseguire un altissimo numero di test (almeno nell'ordine di molte migliaia alla settimana) nella popolazione generale asintomatica, con rapidissime procedure di autorizzazione da parte delle istituzioni deputate da utilizzare in caso di segnale di attivazione di nuovi focolai epidemici".
Inoltre, "rafforzamento della capacita' regionale di sorveglianza epidemiologica, sotto forma di centri periferici di monitoraggio a diffusione capillare sul territorio e con messa a punto di sistemi di 'epidemic intelligence', che rilevino precocemente ogni segnale di accensione di focolai epidemici.
Potenziare ed attivare delle unita' mobili di pronto intervento- dice ancora Magi- al fine di agire prontamente nel caso si individuassero possibili focolai che si potranno formare.
Intendiamo con questo che sara' necessario mettere in campo dei medici Covid-19 territoriali, specificamente formati e a cio' dedicati. Per non farci trovare impreparati dal punto di vista sanitario sara' sempre piu' importante e decisivo, inoltre, il potenziamento della sanita' territoriale, in particolar modo mediante equipe sanitarie di medici di medicina generale, di pediatri di libera scelta, di specialisti ambulatoriali e di personale infermieristico e della riabilitazione per la gestione dei malati cronici ed anziani anche per attivita' domiciliare".
"Si aprira' quindi- conclude Magi- con i giusti tempi ed accortezze una 'nuova normalita'' tra dispositivi e regole.
Questa fase due, che purtroppo non possiamo prevedere quanto durera', dovra' evitare di farci impantanare nelle sabbie mobili a causa di una iper-regolamentazione e quindi poche, chiare e semplici regole, facili da comprendere e da rispettare.
Bisognera' evitare norme contrastanti e quelle aperte all'interpretazione poiche' proprio li' si annidano maggiormente i problemi".
(Red/ Dire)