Roma, 23 ott. - In Tanzania i preservativi costano caro, cosi' per evitare che le persone ci rinuncino, il governo ha annunciato l'acquisto di 30 milioni di unita'.
Nel Paese dell'Africa orientale la lotta alle malattie sessualmente trasmissibili, prime tra tutte l'Hiv/Aids, ha ottenuto dei buoni risultati negli ultimi anni, tuttavia le autorita' restano vigili.
"La diffusione dell'Hiv si attesta ora al 4,7 per cento, rivelando che i contagi a livello nazionale stanno diminuendo", ha dichiarato a fine settembre il viceministro della Sanita', Faustine Ndugulile. Tuttavia, ha aggiunto il ministro, "al momento i giovani sono quelli maggiormente colpiti dal virus.
Stiamo lavorando a nuove strategie per rispondere al problema".
Rendere piu' disponibili i contraccettivi fa parte di questa politica. Di recente infatti, come riporta la 'Bbc', si sono ridotte le scorte che le autorita' fanno arrivare ad alberghi, ostelli e altri luoghi turistici, i principali punti di distribuzione gratuito. A causa di un taglio alle forniture, i titolari delle strutture ricettive hanno dovuto provvedere acquistandoli direttamente, e imponendo cosi' un prezzo, che oscilla a seconda della marca tra i 3mila e 10mila scellini tanzaniani. Una cifra che puo' essere significativa, ad esempio, per chi lavora in agricoltura, dal momento che, stando ai dati della Wage Indicator Foundation percepisce un salario settimanale medio di circa 23mila scellini.
Il viceministro Ndugulile ha annunciato anche una campagna di screening per gli uomini, in quanto dati del ministero hanno mostrato che soprattutto quelli sposati sono i meno disponibili ai controlli: "Il piu' delle volte- ha spiegato Ndugulile- ritengono sufficiente che la moglie risulti negativa al test dell'Hiv".
(Red/ Dire)