Roma, 16 ott. - I disturbi specifici dell'apprendimento (Dsa) sono dei disturbi a carattere evolutivo, nel senso che si modificano nel tempo e per questo richiedono interventi didattici e psicopedagogici mirati e personalizzati. Una necessita' che ha portato iI II Circolo Ruggero settimo di Castelvetrano (Trapani) ad organizzare un evento formativo rivolto a docenti, famiglie, alunni e operatori del territorio sul tema 'D.S.A: Processi e strategie di inclusione'. L'incontro ha avuto l'apporto degli esperti del settore, che hanno affrontato la tematica da vari punti di vista.
Sono intervenuti Francesca Sgueglia della Marra, logopedista del Servizio di valutazione e diagnosi dell'Istituto di Ortofonologia (IdO), che lavora da anni su problematiche connesse ai DSA e ai BES; Vita Ingrassia, logopedista, referente Dsa e responsabile dello Sportello di consulenza Dsa; Paolo Pace, neuropsichiatra infantile e dirigente UONPI asp n.9 Trapani Distretto di Castelvetrano, con un focus sulle mappe mentali e psico- affettive nei Dsa.
"Dietro i numeri di una diagnosi ci sono i bambini", afferma Sgueglia della Marra, ponendo l'attenzione sull'aspetto emotivo e sull'osservazione globale. Parlando di diagnosi, la logopedista ha ripreso poi le parole di Daniela Lucangeli: "Un Disturbo e' un Disturbo se Disturba- sottolinea- dobbiamo chiederci quanto impatta quella difficolta' sulla vita del minore, sulle sue relazioni, come viene gestita dai genitori. Dobbiamo cercare di individuare le matrici di queste difficolta' per arrivare poi a un intervento terapeutico mirato. Un'anamnesi specifica- spiega Sgueglia della Marra- richiede di vedere l'evoluzione dei prerequisiti, l'andamento degli apprendimenti, l'assetto psico-affettivo dei bambini, la gestione del problema in termini personali, familiari e scolastici".
Non sono state trascurate le competenze osservative del docente per una progettazione inclusiva - gia' evidenziate nella scuola italiana gia' a partire dagli anni 70 e ribadite con forza dalla Legge n.170 del 2010 e le linee guida del 12/07/11 - su cui si e' fatta sentire la voce di Ingrassia: "E' importante-sottolinea- l'osservazione degli stili di apprendimento, perche' gli individui apprendono in maniera sempre diversa uno dall'altro secondo le modalita' e le strategie con cui ciascuno elabora le informazioni. Un insegnamento che tenga conto dello stile di apprendimento dello studente facilita il raggiungimento degli obiettivi educativi e didattici e permette di attivare una progettualita' didattica che utilizzi metodologie e strategie orientate all'inclusione, quali cooperative learnig, il tutoring, l'apprendimento per scoperta , l'utilizzo di mediatori didattici".
La giornata di formazione e' stata presieduta dalla dirigente del II Circolo 'Ruggero Settimo', Maria Luisa Simanella, che ha prontamente ricordato lo sportello dsa attivo dal 2017.
Un'iniziativa che si propone come centro di ascolto e consulenza per studenti, genitori e insegnanti. Dallo scorso anno scolastico la scuola e' partner del progetto 'Officina degli apprendimenti', in collaborazione con l'associazione SOS Dislessia, uno spazio in cui il bambino esperisce attivamente e interiorizza un approccio allo studio positivo, efficace, spesso anche divertente, ma soprattutto volto all'autonomia (Non fare i compiti, ma imparare a fare i compiti).
Da quest'anno partira', infine, uno sportello di ascolto, un'occasione per alunni, docenti e genitori di ascolto, confronto e riflessione su difficolta' e aspetti educativi della relazione educativa e non. "L'auspicio per tutta la comunita' scolastica- conclude la dirigente- e' quello di riuscire, attraverso la corretta informazione, a sgomberare il campo d'azione dai pregiudizi, ponendo le basi per la costruzione di solide ed efficaci alleanze educative tra scuola e territorio, potenziando strategie adatte a valorizzare tutti gli alunni per una scuola sempre piu' inclusiva, in cui si possa realizzare una corresponsabilita' educativa diffusa".
(Red/ Dire)