Roma, 27 nov. - L'ufficio legislativo del ministero della Salute con il supporto del Garante all'infanzia "sta lavorando a uno schema di norma per consentire il test hiv anche ai minori ultratredicenni senza l'autorizzazione dei genitori". Cosi' il viceministro alla Salute, Pierpaolo Sileri durante la tavola rotonda 'Rompiamo il silenzio sull'Hiv', in corso presso l'Auditorium del ministero della Salute. E aggiunge: "Inoltre, ho lanciato qualche giorno fa l'idea di distribuire i profilattici gratuitamente nelle scuole superiori e nelle universita', magari assieme a una brochure che illustri cos'e' l'Hiv, come si trasmette, come puo' evolvere in Aids nonostante le terapie. È vero- continua il viceministro- che le terapie possono portare ad avere una vita normale, ad avere rapporti sessuali ma ci deve essere una diagnosi, una terapia e una compliance sulla terapia stessa".
La necessita', a detta di Sileri, e' quella di "entrare in quella fascia d'eta' giovanile per informare e formare. Questo puo' esser fatto nelle scuole con l'educazione sanitaria, anche insegnando cosa sia un atto sessuale, l'affettivita' insegnata nella maniera corretta". Occorre spiegare "che l'utilizzo del profilattico non cambia poi cosi' tanto l'atto sessuale e soprattutto non bisogna vergognarsi di averlo nel portafoglio o in tasca. Io ricordo che anch'io mi vergognavo, non solo di averlo ma anche di andarlo a comprare. Ecco, questo imbarazzo e questa paura deve essere vinta e cio' puo' accadere solo formando e informando. Dicendo che l'uso semplice del profilattico e' la normalita' per difendersi da una malattia che e' grave, che sebbene oggi e' curabile quando diagnosticata, e' grave.
Soprattutto quando le diagnosi vengono fatte tardi".
(Red/ Dire)