Roma, 27 nov. - Si riduce lievemente l'uso degli antibiotici in Italia, 21,4 dosi ogni mille abitanti, ma nel 30% dei casi ancora viene usato in maniera non appropriata. Sono i numeri del rapporto nazionale di Aifa per l'anno 2018 sull'"Uso degli antibiotici in Italia", presentato oggi presso il centro congressi Roma Eventi Trevi, in coda alla settimana nazionale sull'antibiotico resistenza. Anche se l'abuso nell'utilizzo degli antibiotici in Italia registra un lieve calo, la situazione nel nostro Paese rimane critica, rimanendo i dati ben superiori agli indici europei e contribuendo ad aggravare il problema dell'antibiotico resistenza e la spessa della sanita' pubblica.
Questa la fotografia scattata per il secondo anno dall'Agenzia Italiana del Farmaco, che ha registrato un consumo totale di antibiotici pari a 21,4 dosi ogni mille abitanti, l'1,6% del consumo e della spesa per i farmaci. Di questo numero, il 75,2% delle prescrizioni sono effettuate dai medici di medicina generale e pediatri.
"Gli antibiotici hanno permesso un progresso della medicina importante ma oggi non teniamo a mente che ogni volta che usiamo un antibiotico contribuiamo allo sviluppo dell'antibiotico resistenza- ha affermato Luca Li Bassi, direttore generale di Aifa -. Stiamo in una fase di stallo nello sviluppo di nuove molecole, perche' le ultime sono state sviluppate circa 35 anni fa. Questo e' un altro dato che ci deve far fare attenzione nell'utilizzo inappropriato degli antibiotici, anche perche' la mortalita' dovuta ad antibiotico resistenza sta aumentando, con circa 10 mila morti in Italia fino ad ora".
(Red/ Dire)