Milano, 20 nov. - "E' fondamentale fare una visita dall'urologo passando dal proprio medico di base e un dosaggio dell'antigene prostatico specifico, ormai conosciuto a livello internazionale da tutti i pazienti con l'acronimo Psa, e un' esplorazione rettale. In base a questo poi si faranno eventuali accertamenti a discrezione dell'urologo".
A spiegare come agire per prevenire il tumore prostatico e' Pietro Acquati, membro dell'Ufficio ricerca della Societa' italiana di urologia e dirigente medico specialista in urologia all'Irccs policlinico San Donato di San Donato Milanese. Ospite questa mattina alla conferenza stampa di presentazione della web sitcom "Qui Pro Quo", che si e' tenuta a Milano allo Spazio Gessi. La campagna e' promossa da Europa uomo Italia onlus e Onda - Osservatorio nazionale sulla salute della donna e di genere e patrocinata da Fondazione Aiom, Siu-Societa' italiana di urologia, Siuro-Societa' italiana di urologia oncologica, Airo- Associazione italiana radioterapia e oncologia clinica, Auro- Associazione urologi italiana, Ffo-Fondazione per la formazione oncologica e con il contributo incondizionato di Astellas.
Acquati fornisce anche i dati diagnostici ed epidemiologici su questa patologia: "Siamo a 37.000 nuovi casi anno, in Italia, per tumore prostatico maligno mentre in questo preciso momento i casi italiani sono 471.000". Un problema che risente anche dello stigma e delle reticenze degli uomini nell'affrontare il tema della propria salute urogenitale. Proprio con questo proposito, nella giornata di oggi e' stata lanciata la campagna di sensibilizzazione che riguarda gli uomini, giovani e over 50 cosi' come le loro compagne, spesso parti attive nella cura della salute dei partner.
(Red/ Dire)