Roma, 6 nov. - Allegare una certificazione che attesti l'avvenuta effettuazione del test per l'Hcv agli altri documenti necessari per richiedere o rinnovare la carta d'identita'. È questo, in sintesi, il contenuto di una proposta di legge depositata in Senato, il cui primo firmatario e' il senatore del Movimento 5 Stelle, Raffaele Mautone. Obiettivo dell'iniziativa, scovare i casi sommersi di pazienti con epatite C e indirizzarli ai centri di cura specialistici. Ad annunciarlo oggi a Roma lo stesso Mautone, nel corso del convegno 'Alleanza contro l'Epatite. Uniti, insieme: pazienti, clinici e istituzioni, per la concreta eradicazione del virus', promosso da Aisf e Simit, con il patrocinio di EpaC Onlus.
"Nel disegno di legge che ho presentato ci sono alcuni punti fondamentali- ha spiegato all'agenzia Dire il senatore- Prima di tutto c'e' la volonta' di sensibilizzare la popolazione sul tema dell'epatite C, attraverso una corretta informazione indirizzata a pazienti e operatori sanitari. Poi si prevedono screening per tutti, attraverso una proposta, non provocatoria, che prevede, nel momento in cui si fa la richiesta o il rinnovo della carta d'identita', di allegare un certificato che attesti l'avvenuta effettuazione del test per l'Hcv. Questo, d'altronde, accade quando per prendere la patente si deve portare il certificato dell'oculista".
Il test per l'Hcv si effettuerebbe nell'Asl di appartenenza, con il conseguente rilascio del certificato da parte del medico. "Dopo questa prima scrematura, c'e' la parte clinica ed epidemiologica- ha spiegato ancora il senatore Mautone- Con il dovuto rispetto della privacy, in questo modo identifichiamo i pazienti e sara' il medico della Asl a comunicarlo al ministero della Salute, dove sara' istituito, e questo e' un altro passaggio del disegno di legge, un apposito registro dei pazienti con epatite C. Cosi' si avra' un dato reale, una fotografia sempre attuale e aggiornata della situazione epidemiologica dell'Hcv su tutto il territorio nazionale. Il risultato del test verra' quindi portato come prassi al medico di famiglia, figura preposta alla cura del paziente in toto, che ovviamente fara' gli opportuni passaggi e indirizzera' il paziente al centro di riferimento".
Qualcuno, secondo Mautone, potra' obiettare che si tratti "di una forzatura- ha detto- ma dobbiamo pensare ad atti pratici per fare gli screening, altrimenti, solo con le parole, non otterremo mai i risultati". Per il senatore, insomma, si tratta di "una proposta sensata, almeno secondo il mio parere anche di medico, con presupposti che senz'altro potranno essere corretti per poterla sviluppare in positivo e renderla piu' attuabile", ha concluso.
(Red/ Dire)