Pma, Iss: Italia divisa in due, nel sud piu' centri privati
Criticita' in cicli donazione gameti, e' aperto tavolo al ministero
Roma, 13 mar. - I dati dell'Istituto superiore di Sanita' mostrano una situazione italiana buona nell'ambito della Procreazione medicalmente assistita: "Il 67% dei cicli effettuati e' coperto dal Servizio sanitario nazionale ed e' eseguito in strutture pubbliche o private convenzionate. Il problema emerge quando scendiamo nel particolare, nell'accezione delle diverse regioni". A spiegarlo alla Dire e' Giulia Scaravelli, responsabile del Registro nazionale della Procreazione medicalmente assistita (Pma) dell'Iss, presente al convegno oggi in Senato.
"Ci sono ancora delle discrepanze nella presenza sul territorio di centri pubblici o privati convenzionati con un gradiente che vede favorito il Nord rispetto al Sud- continua la studiosa- da Roma in giu' c'e' una presenza piu' massiccia del privato". Questo divario sarebbe dovuto essere colmato dai Lea, promulgati nella scorsa legislazione, "ma il tariffario dei Lea non e' stato emanato e sussistono ancora delle differenze regionali nell'accesso e nella copertura di queste tecniche".
Scaravelli parla comunque di una "buona situazione perche' l'accesso per le coppie e' garantito in quasi tutte le regioni e ci sono un buon numero di cicli. Le criticita' permangono ancora nei cicli con donazione di gameti. È stato ribadito- ripete l'esponente dell'Iss- che nel nostro Paese non e' consentito alcun tipo di compenso per il tempo che le donne eventualmente dovrebbero spendere per sottoporsi ad una terapia ormonale, a un prelievo ovocitario e quindi a sospendere la loro attivita' lavorativa e a correre dei rischi. In quasi tutti i paesi europei, dove c'e' la possibilita' di adire a cicli con donazione di ovociti, c'e' invece la possibilita' di compensare le donne che eventualmente volessero donare. Finora non ci sono state delle campagne di informazione- fa sapere Scaravelli- ma si e' aperto di recente un tavolo al ministero proprio sulla fecondazione con donazione. Il ministero sta facendo tutti i passi necessari per recepire prontamente le ultime parti mancanti di alcuni decreti legislativi europei e per promulgare poi le campagne di informazione".
L'informzione e' uno dei cardini per favorire la prevenzione e l'applicazione delle tecniche. "Se le coppie sono informate sulle tecniche che possono utilizzare, poi si potranno anche rivolgere ai centri con maggiore cognizione di causa. Nel nostro registro formiamo dati regione per regione su tutti i centri autorizzati- continua Scaravelli- su quelli pubblici, privati e privati convenzionati. Forniamo anche le schede di profilo del centro dove e' possibile trovare tutta l'attivita' svolta nel centro: se offre tecniche con donazione di gameti, tecniche con diagnosi genetica preimpianto e, ad esempio, quali sono i fattori di infertilita' maggiormente trattati. In questo modo e' possibile conoscere i centri specializzati a trattare le coppie con endometriosi o quelle con un fattore severo maschile di infertilita'".
Con l'evoluzione delle tecniche di crioconservazione, un grande peso hanno anche i cicli di scongelamento nelle tecniche di Pma. "Quando andiamo a valutare la percentuale di gravidanza che possiamo avere su un ciclo iniziato di Pma, dobbiamo calcolare non solo il ciclo a fresco (dove i gameti e/o gli embrioni vengono prodotti e subito trasferiti nell'utero della donna), ma anche quei cicli in cui sia gli ovociti che gli embrioni possono essere crioconservati per dare maggiori chance di gravidanza a quella coppia. Bisogna sempre tendere al trasferimento di un singolo embrione per garantire un bambino in braccio e non solo una gravidanza. Ottenere una gravidanza e' un primo risultato- conclude- ma avere un singolo bambino sano e' il gold standard per tutte le coppie".
(Red/ Dire)
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