Venezia, 8 mag. - In Veneto si stanno creando le condizioni per la nascita di nuovi manicomi. Lo denuncia il segretario nazionale della Fp Cgil Medici, Andrea Filippi, ai microfoni di Radioarticolo1. "La legge 180 prevedeva negli ospedali servizi di diagnosi con un massimo di 15 posti letto", spiega Filippi. Ma "oggi si creano ospedali con numeri di posti letto enormemente superiori, che diventano simili ai vecchi manicomi perche' evidentemente il tipo di assistenza che consente di rendere i ricoveri piu' brevi possibile non puo' essere fornito". E "la cosa piu' preoccupante e' l'accesso diretto nei reparti di psichiatria senza una valutazione dello psichiatra, che in passato veniva fatta in pronto soccorso". Invece "ora i pazienti agitati senza problemi fisici non passano dal pronto soccorso, non viene fatta nessuna diagnosi e vengono portati nei reparti di psichiatria".
Ovviamente poi "l'approccio terapeutico ne e' condizionato".
La tendenza e' iniziata con il nuovo piano sociosanitario, sostiene Filippi. "Segue logiche di risparmio e accorpa ospedali e reparti", ma "secondo noi c'e' anche un input culturale". Nel senso che "hanno tentato piu' volte di eliminare la legge 180, ma non ci sono riusciti per la grande forza culturale, quindi oggi tentano di svuotarla dal di dentro". Le schede ospedaliere appena approvate dalla commissione Sanita' del consiglio regionale "confermano i numeri dei posti letto, quindi noi siamo pronti a organizzare sit in in Veneto", avverte Filippi, mentre il segretario regionale Fp Cgil Medici Tiberio Monari cita i numeri che preoccupano. Ovvero i 48 posti letto per psichiatria dell'ospedale San Bonifacio, nel veronese, i 35 posti letto del polo Giustiniani dell'azienda ospedaliera universitaria di Padova, e i 30 posti letto dell'ospedale di Vicenza.
(Red/ Dire)