Roma, 10 lug. - "Nessuno vigila, nessuno e' sentinella. Serve una linea ferma che stabilisca una corresponsabilita' o addirittura una responsabilita' dei social, perche' il web non e' ancora del tutto sicuro nonostante porti progresso e comunicazione". Queste le parole di Luca Bernardo, direttore del dipartimento Materno-Infantile dell'Asst Fatebenefratelli-Sacco di Milano a colloquio con l'agenzia Dire.
"Oggi Google sta facendo tanto", ma la strada e' ancora lunga, soprattutto se pensiamo che "una donna che allatta venga bannata mentre un'istigazione al suicidio no. C'e' certamente qualcosa che non va", ribadisce Bernardo. Una vittima "da sola non riesce ad uscire dalla morsa del bullo e anche quando ne esce ha bisogno di un aiuto professionale che sia uno psicologo, uno psichiatra o uno psicoterapeuta- aggiunge il direttore- per affrontare gli eventuali disturbi della relazione o del comportamento alimentare che possono addirittura giungere alla depressione che purtroppo nel 2-3% dei casi porta al suicidio".
La necessita' e' quella di costruire "un terreno comune della pedagogia, della sanita', della famiglia e anche della comunicazione per parlare ai ragazzi. Dobbiamo metterci insieme al livello nazionale perche', per ora, tutto funziona a macchia di leopardo, c'e' chi fa tanto e chi poco sia al livello italiano che europeo" conclude Bernardo.
(Red/ Dire)