Roma, 26 giu. - L'estate per molti significa stacco, occasione di vacanze e di riposo alla ricerca di benessere. Per gli anziani, invece, e' periodo di cambiamenti dovuti alle partenze e al rischio di sentirsi soli e isolati o abbandonati. Traumi, disidratazione e scarsa aderenza alle terapie farmacologiche sono i pericoli piu' comuni.
Basterebbe guardare i dati dei mesi piu' caldi del 2015 quando, a causa delle temperature estreme, si e' registrato un eccesso di mortalita' di anziani, provocando una leggera, ma comunque importante, flessione sull'aspettativa di vita dell' intero 2015. Dati che, fortunatamente, sono leggermente rientrati nel corso degli anni a seguire. Ma cosa ci aspettera' nel 2019 non ci e' ancora dato di saperlo. Tuttavia ci sono dei rischi che non occorre sottovalutare.
I DATI ISTAT - Il nostro e' un paese di vecchi, secondo al mondo per longevita' soltanto al Giappone. Si contano, infatti, oltre 15mila persone sopra i 100 anni. All'inizio del 2019 gli italiani con piu' di 85 anni, invece, sono 2,2 milioni, il 3,6% del totale della popolazione residente (15,6% della popolazione di 65 anni e oltre). Siamo sempre di meno e sempre piu' vecchi. Calano le nascite, anche perche', complice l'assenza di un lavoro stabile, sono pochi i giovani che lasciano la famiglia di origine e decidono di sposarsi facendo figli. Aumentano i decessi ma non il numero delle vedove, superato dalle anziane coniugate grazie all'aumento di sopravvivenza degli uomini. Dal 2015 i residenti nel nostro Paese sono in diminuzione: 60,4 milioni al primo gennaio di quest'anno, oltre 400mila in meno rispetto al primo gennaio di quattro anni fa. Un "declino demografico" che si spiega con un' evidente riduzione delle nascite (439mila bambini iscritti all'anagrafe lo scorso anno, ben 140mila in meno rispetto al 2008) a fronte di un aumento dei decessi (633mila nel 2018, circa 50mila in piu' di 11 anni fa).
I RISCHI DELL'ESTATE - Per i soggetti malati anziani sono due i principali ordini di rischi durante i mesi estivi. Il primo e' legato al clima, alle temperature estreme. Il caldo e l'afa, infatti, possono essere pericolosi, anche mortali, per la salute degli anziani. Non e' un caso che durante l'estate possa osservarsi un aumento della mortalita' rispetto alle stagioni piu' miti, soprattutto tra i soggetti piu' fragili. Il secondo possibile rischio, invece, e' strettamente legato alla possibile alterazione, durante i periodi di ferie, della qualita' e dell' intensita' dell' assistenza, di solito garantita da familiari, badanti e organizzazioni di assistenza domiciliare. Una diminuita sorveglianza e assistenza si traducono, per esempio, in un maggior rischio di cadute, ma anche in un diminuito controllo della corretta assunzione di farmaci, alimenti e liquidi, oppure infine in una ritardata identificazione di peggioramenti acuti di malattie.
"Mentre nei mesi invernali- sottolinea Filippo Fimognari, Presidente SIGOT, Societa' Italiana di Geriatria Ospedale e Territorio e Direttore della Geriatria dell' Azienda Ospedaliera di Cosenza- notiamo che tra gli anziani prevalgono gli accessi in Ospedale per patologie infettive respiratorie acute (in parte legate all' epidemia influenzale stagionale), che poi possono a loro volta determinare scompensi a cascata di altri organi, nei mesi estivi vi e' un aumento di ricoveri dovuti a disidratazione: la perdita di liquidi e di acqua puo' avere gravi ripercussioni sullo stato di salute degli anziani fragili".
CADUTE E FRATTURE DEL FEMORE - Le cadute, come gia' accennato, rappresentano una vera e propria sindrome geriatrica, perche' l' "evento caduta" e' sempre l' effetto finale di una serie di modificazioni organiche che precedono di molto la caduta in se'. Occorre sempre la massima attenzione, quindi, nell' identificazione precoce di questi segni di decadimento delle capacita' funzionali.
"Le conseguenze piu' ricorrenti- spiega Amedeo Zurlo, Direttore della Geriatria dell'Ospedale Universitario di Ferrara- sono le fratture ossee, che costituiscono un problema spesso trascurato, sia in ambito clinico che in termini di percezione da parte dell' opinione pubblica. Le piu' comuni, nonche' in aumento a causa di polimorbidita' e fragilita', sono quelle di femore: in Italia se ne contano piu' di 120mila l'anno, l'80% di queste a carico di ultra75enni. A distanza di 1 anno dalla frattura questi incidenti possono determinare la morte nel 20-30% dei casi, e una grave disabilita' nel 40%. A tal proposito noi Geriatri proponiamo l' Ortogeriatria, una metodologia che e' in grado di prendere in carico il paziente dal suo ingresso in Ospedale sino al recupero funzionale, attraverso un'attivita' di integrazione multidisciplinare del Geriatra con l'Ortopedico e con le altre figure specialistiche interessate, come Anestesista, Fisiatra, Fisioterapista e Infermiere".
IL RUOLO DELL'OSPEDALE - L'Ospedale si conferma luogo di soccorso per tutti gli anziani, soprattutto d'estate. "I pazienti anziani - aggiunge Fimognari - hanno spesso quadri clinici acuti, gravi e complessi che possono essere curati al meglio solo in Ospedali moderni e ben attrezzati. Inoltre, gli anziani spesso cercano nel nostro personale e nelle nostre strutture conforto e sicurezza. Questo vale in tutti periodi dell'anno, ma e' evidente che in una fase dell'anno in cui tutto chiude, o comunque va a rilento, l'Ospedale, sempre aperto, diviene il punto di riferimento piu' immediato per la salute di tutti. Superato l' evento acuto, d' estate diventa ancora piu' difficile per l' Ospedale dimettere anziani stabilizzati ma ancora bisognosi di cure a lungo termine. Questo a causa dell' insufficiente sviluppo, soprattutto nelle Regioni del Sud, dell' assistenza "territoriale", che d' estate mostra ancora di piu' i suoi limiti ricettivi". Un altro fenomeno che deve essere ricordato e' quello della solitudine, che puo' interessare tutti gli anziani, indipendentemente dal loro stato di salute. Durante l' estate, inoltre, l' assistenza agli anziani non autosufficienti puo' essere compromessa da periodi di discontinuita' o dalla rotazione di personale imposta dalle ferie. Da un lato, questo puo' peggiorare lo stato di salute e le condizioni psicologiche degli anziani malati e disabili.
(Red/ Dire)