Bologna, 12 giu. - Far tornare le persone al proprio domicilio e non in casa di riposo dopo la dimissione dall'ospedale. È questo l'obiettivo della geriatria, che negli ultimi 50 anni ha sviluppato un approccio "finalizzato alla conservazione della funzione e della qualita' della vita" per quanto riguarda il trattamento ospedaliero degli anziani. Lo spiega Marco Masina, direttore della Geriatria dell'Ospedale di Bentivoglio, nonche' co-presidente del 33esimo congresso della Societa' italiana di geriatria, in corso in questi giorni a Bologna. Un approccio quindi basato prima ancora che sulla malattia, sulla missione di far ritornare il paziente a una vita normale. "Noi guardiamo oltre. Quando vediamo un paziente, pensiamo a come puo' tornare al proprio domicilio dopo la dimissione- precisa l'esperto- esistono delle evidenze in letteratura che dimostrano che questo approccio riesce a ottenere questi risultati". E i risultati sono che "a sei mesi, a 12 mesi dalla dimissione da un reparto di geriatria rispetto a un usual care, un maggior numero di pazienti che sono ritornati a domicilio e un minor numero di pazienti che sono stati istituzionalizzati in casa di riposo".
Per questo l'auspicio e' che "questo approccio geriatrico si estenda diffusamente in tutte le realta' ospedaliere e anche territoriali perche' la geriatria ha anche una storia di essere un ponte con il territorio e quindi di farsi carico anche del paziente". Infatti, al momento in Italia questa realta' e' "molto variegata", in quanto "ci sono regioni che hanno una presenza geriatrica importante come l'Emilia Romagna o il Veneto", mentre altre regioni " ad esempio altre regioni dove invece la presenza di geriatria e' molto limitata e andrebbe aumentata e implementata".
(Red/ Dire)