Bologna, 12 giu. - Seppur sia un fenomeno "probabilmente in decrescita" rispetto agli anni precedenti, "qualsiasi misura" finalizzata a ridurre il numero delle violenze nelle strutture residenziali per anziani "puo' essere auspicabile", anche se bisogna tener conto di "problemi" legati alla privacy. Per questo la Sigot, societa' italiana di geriatria ospedaliera, si esprime in maniera favorevole, ma con riserva, riguardo a un possibile utilizzo delle telecamere per cercare di arginare il fenomeno.
"Le misure vanno un po' viste nella loro forma- spiega Marcello Fimognari, presidente Sigot, interpellato a margine del 33esimo congresso della societa' in corso in questi giorni a Bologna- e' chiaro che devono essere poi risultati accettabili da un punto di vista di altre norme e di altri sistemi normativi".
Ma come mai, puntualmente, seppur come gia' detto in calo, accadono fenomeni di questo tipo, ovvero operatori che maltrattano, anche con la forza, persone fragili e inermi? "Esiste ancora una nella nostra societa' una malattia, di meno rispetto a prima, che si chiama ageismo, che e' la discriminazione, e in alcuni casi la vera e propria violenza che puo' essere puo' essere attuata in modalita' anche abbastanza subdola nei confronti degli anziani".
(Red/ Dire)