Roma, 12 giu. - Una nuova serie e' disponibile da oggi su YouTube. Una serie diversa e innovativa, che rompe dei tabu' e racconta quanto della malattia oncologica non e' stato ancora detto, soprattutto dell'impatto, dei segni e delle cicatrici che puo' lasciare sui pazienti piu' giovani. Si tratta di Tumorial, la serie di video-tutorial realizzata dai pazienti adolescenti del Progetto Giovani della Pediatria Oncologica dell'Istituto Nazionale dei Tumori di Milano (Int). Ventiquattro video in totale, 10 disponibili in rete da oggi e altri 14 online a partire da settembre, che raccontano con il linguaggio della quotidianita' le esperienze e le situazioni piu' comuni, vissute dai pazienti di piu' lunga data con l'obiettivo di incoraggiare e supportare i coetanei appena arrivati in reparto, fragili e frastornati dalla diagnosi. Lo scrive in una nota l'Istituto Nazionale Tumori di Milano.
"Tumorial rappresenta uno strumento estremamente utile nell'ambito del percorso di cura- sottolinea Andrea Ferrari, responsabile del Progetto Giovani dell'Istituto- la malattia arriva nella loro vita come uno tsunami e solo un coetaneo che sta vivendo la stessa esperienza puo' capirlo in pieno e trovare le parole giuste per parlarne'. I video-tutorial realizzati dal Progetto Giovani rappresentano un approccio innovativo di comunicazione nell'ambito della malattia oncologica.
"Non posso che complimentarmi per questa iniziativa, assolutamente in sinergia con la linea del nostro Istituto- interviene Marco Votta, Presidente dell'Istituto Nazionale dei Tumori di Milano- A tutt'oggi l'INT e' Centro di eccellenza per lo studio e la cura dei tumori, non solo per il livello avanzato delle terapie e della ricerca, ma anche per l'attenzione ai pazienti intesi come persone e non come malati, al fine di aiutarli a mantenere la loro individualita' anche durante il percorso di cura".
Le cure oncologiche "sono inevitabilmente impegnative per tutti, forse ancora di piu' per i pazienti adolescenti- aggiunge Stefano Manfredi, Direttore Generale dell'Istituto Nazionale dei Tumori di Milano- Vanno quindi 'messi in conto' momenti complessi nella relazione tra medico e paziente. I progetti creativi non cancellano la realta' della malattia, ma fanno si' che l'adolescente si apra agli altri e crei con l'e'quipe e coi pazienti coetanei quei rapporti speciali che caratterizzano solo questa fascia di eta''.
I video sono il frutto di oltre un anno di lavoro condotto "fianco a fianco", tra pazienti adolescenti, medici, professionisti e artisti. Alla messa a punto dei video hanno collaborato 47 ragazzi tra i 14 e i 25 anni - 26 dei quali attualmente in cura presso il reparto di Pediatria Oncologica e 21 che hanno invece concluso il percorso terapeutico - che si sono confrontati sulle varie tematiche. Insieme hanno anche deciso chi di loro sarebbe apparso in ogni tutorial.
'Ho incontrato ogni settimana i ragazzi del Progetto Giovani- sottolinea Valerio Rocco Orlando, artista e regista che ha realizzato i video- Insieme a loro e al team di medici ed educatori ci siamo confrontati a livello collettivo sui singoli temi. La produzione dei video e' diventata dunque un laboratorio di idee aperto, in cui tutti hanno dato il proprio contributo.
Tra di noi si e' instaurato un grande rapporto di fiducia: solo cosi' e' stato possibile sovrapporre il mio sguardo al loro, lasciandoli pero' autori delle proprie storie'. Tumorial e' stato reso possibile grazie al contributo dell'Associazione Bianca Garavaglia Onlus che da sempre supporta le attivita' del Progetto Giovani, con il sostegno dell'Associazione Dudu' for You Onlus. "Ai genitori e' giusto ricordare che anche se siamo adolescenti malati, siamo sempre adolescenti" (Cecilia). Gli adolescenti si innamorano e si lasciano, sono incerti e prepotenti, allegri e pensierosi. La contraddizione fa parte della loro eta' e la malattia non ferma questa loro energia vitale. Solo i ragazzi che hanno gia' affrontato la diagnosi e il percorso di cura sanno cosa raccontare a chi ci si ritrova "dentro" dopo di loro. È di questa condivisione di esperienze particolari che parlano i video di Tumorial.
"Anche se ci sono cambiamenti fisici, noi come persone non stiamo cambiando" (Marcus). I ragazzi del Progetto Giovani si sono messi a nudo in questo percorso, raccontando aspetti delicati e complessi. Tra questi, il tema della caduta dei capelli, primo reale segno visibile a tutti della malattia; o il tema della sessualita', che resta un aspetto cruciale di normalita' per i ragazzi- continua Andrea Ferrari- La malattia e le cure hanno un impatto importante sulla vita di relazione dei pazienti, sul loro modo di vedersi e piacersi, sulla loro vita sessuale. E parlare di questi temi puo' essere molto difficile. Ogni video ha dietro un percorso di riflessione importante, di discussione tutti insieme. Per questo abbiamo deciso di chiudere ogni video con una frase su cartello che rappresenta la quintessenza di quanto e' stato raccontato". Un esempio tra tutti: "Si puo' essere cool anche senza capelli.
L'importante e' stare bene con se stessi".
"L'isolamento e' il periodo in cui si e' costretti in stanza per le difese immunitarie basse: se capisci l'importanza delle cure, riesci ad accettarlo" (Yari).
"Gli adolescenti malati di tumore sono pazienti particolarmente complessi. In quest'eta' e' necessario che i bisogni di autonomia, di relazione e di progettazione del proprio futuro non siano sospesi, almeno non del tutto, dall'irruzione della malattia nella quotidianita'- interviene Maura Massimino, Direttore della Struttura Complessa Pediatria Oncologica dell'INT- Da questi aspetti deriva la difficolta' nella gestione degli adolescenti malati e la necessita' di realizzare una presa in carico globale del paziente e della sua famiglia con un'e'quipe multispecialistica ed essere in grado di offrire infrastrutture e servizi adeguati. Servono in poche parole centri e progetti dedicati". Ogni anno, in Italia, si ammalano di un tumore pediatrico 800 adolescenti tra i 15 e i 18 anni e in oltre otto casi su dieci sono vivi a cinque anni dalla diagnosi. La ricerca ha portato innegabili miglioramenti, ma c'e' un problema che permane da anni: ancora oggi, spesso sono trattati con protocolli per adulti a causa della carenza di studi clinici formulati ad hoc.
"Gli adolescenti malati sono in una terra di mezzo tra due mondi, quello dell'oncologia pediatrica e quello dell'oncologia medica dell'adulto- spiega Ferrari- Per questa ragione i giovani rischiano di arrivare con difficolta' ai centri di riferimento, di non essere arruolati nei protocolli clinici e di non ricevere, in sintesi, le migliori terapie. Il nostro Progetto Giovani e' nato proprio con l'obiettivo di cercare di superare gli ostacoli che possono inficiare la qualita' delle cure e la qualita' di vita degli adolescenti e dei giovani adulti malati di tumore".
(Red/ Dire)