Roma, 5 giu. - Uno studio italiano, realizzato grazie al sostegno della Fondazione Italiana Sclerosi Multipla (progetto multicentrico #2013/R/9) e pubblicato sul 'Journal of Autoimmunity', getta nuova luce sui meccanismi alla base della sclerosi multipla. I ricercatori dell'Istituto Superiore di Sanita', in collaborazione con l'Irccs ospedale San Raffaele di Milano e con l'ospedale Sant'Andrea di Roma, hanno infatti individuato delle alterazioni in alcuni geni all'interno di cellule del sistema immunitario, i linfociti B e i monociti: in geni che, nello specifico, sono regolati dagli interferoni, cioe' quel gruppo di proteine che le cellule immunitarie producono in presenza di virus. È quanto emerso a Roma in occasione dell'apertura del Congresso scientifico 2019 della Fism.
Ma in cosa consiste lo studio? Che i linfociti B avessero un ruolo nella patogenesi della malattia era gia' noto da tempo. Ora i ricercatori dell'Iss, guidati da Eliana Marina Coccia, hanno aggiunto una nuova importante informazione, identificando delle anomalie nella risposta agli agenti infettivi. La scoperta conferma quindi che e' importante trattare le persone con sclerosi multipla recidivante-remittente con anticorpi monoclonali diretti contro i linfociti B. Ma non solo: mostra una nuova strada da percorre per mettere a punto nuove terapie.
Il progetto multicentrico Fism - Per lo studio i ricercatori dell'ISS hanno isolato i linfociti B e i monociti (un altro tipo di globuli bianchi che combattono le infezioni e aiutano altre cellule a rimuovere i tessuti morti o danneggiati e a regolare la risposta immunitaria verso le sostanze estranee) da campioni di sangue di persone con SM che non erano in terapia e da persone senza la malattia (gruppo di controllo, selezionato in modo che il rapporto fosse 1:1 per eta' e genere). Di tutte queste cellule e' stato analizzato il profilo di espressione genica (trascrittoma) presso l'Ospedale San Raffaele, grazie al database Interferome (sviluppato dal professore Paul Hertzog della Monash University, in Australia) che raccoglie in maniera sistematica tutti i geni regolati dagli interferoni descritti nella letteratura scientifica mondiale. Gli interferoni, infatti, sono molecole normalmente rilasciate in risposta alle infezioni, soprattutto di origine virale e rappresentano un meccanismo di difesa importante contro i patogeni.
Quelle alterazioni nella risposta ai virus - I risultati dell'analisi hanno rivelato numerose disregolazioni nella trascrizione dei geni regolati dagli interferoni nelle persone con SM, che potranno ora essere studiate per capire meglio i processi patologici della SM e individuare possibili marcatori della malattia. In particolare, nei linfociti B sono state identificate alterazioni di alcune risposte anti-virali lasciando ipotizzare che queste anomalie, insieme ad altri fattori di origine genetica ed ambientale, possano contribuire ad una maggiore predisposizione allo sviluppo di malattie autoimmuni come la Sm. A tale proposito si ricorda che tra gli agenti infettivi associati ad patologie autoimmuni troviamo il virus di Epstein-Barr,un virus molto diffuso (oltre il 90% degli adulti ne risulta infettato, spesso senza alcuna conseguenza) che rimane latente proprio nei linfociti B.
(Red/ Dire)