Roma, 16 gen. - L'associazione medici di origine straniera in Italia (Amsi) e la Confederazione Internazionale-Unione Medica Euro Meditteranea (Umen) lanciano il loro allarme "per quanto concerne le barriere burocratiche imposte nei confronti dei professionisti della sanita' di origine straniera in Italia e per il loro diritto all'esercizio della professione presso le strutture pubbliche tramite concorsi".
"Purtroppo- si legge in una nota- esiste ancora l'obbligo della cittadinanza per poter sostenere i concorsi pubblici da parte dei professionisti della sanita' di origine straniera, nonostante si registri un alta carenza di medici nelle strutture pubbliche e presso i centri di Pronto soccorso. Il numero dei medici che lascia il Ssn per la pensione o altri motivi e' in aumento, e la situazione tendera' ad aggravarsi nei prossimi anni".
"Ormai dal 2000 chiediamo e proponiamo una soluzione a questa problematica dei concorsi che colpisce i professionisti della sanita' di origine straniera senza cittadinanza italiana, senza nessuna valutazione della nostra proposta- dichiara Foad Aodi fondatore dell'Amsi e dell'Umen e consigliere dell'Omceo di Roma, dove coordina l'area Rapporti Affari Esteri e l'Area Riabilitazione- consideriamo sempre che si parla di 80 mila professionisti di origine straniera in Italia (20 mila medici, 40 mila infermieri, 5.000 fisioterapisti, 4.000 farmacisti, 1.000 psicologi, 250 podologi, 250 logopedisti e ci sono anche tecnici di radiologia e di elettromiografia, diplomati Isef e numerosi professionisti della sanita' in attesa del riconoscimento della laurea ottenuta all'estero - secondo le nostre statistiche elaborate all'inizio di gennaio 2019".
"La maggioranza dei professionisti della sanita' di origine straniera esercita nelle strutture private proprio per l'impossibilita' di sostenere i concorsi per mancanza della cittadinanza italiana", continua Aodi, dispiaciuto per questa divisione in base a doveri e diritti tra medici di serie A e medici di serie B, ma sempre eguali nel pagare le tasse ,la quota d'iscrizione all'Ordine. Ma diseguali in assoluto nelle regole per i concorsi.
"Auspichiamo che il Governo Conte possa ascoltare e accettare le nostre proposte inerenti ai concorsi presso le strutture sanitarie pubbliche presentate tramite i due progetti: La Buona Immigrazione e La Buona Sanita' internazionale entrambi basati sul rispetto del principio dei 'Diritti e Doveri', su un'immigrazione programmata, con la concessione ai professionisti della sanita' di origine straniera che esercitano in Italia da piu' di 5 anni con tutti i requisiti richiesti (iscrizione all'Ordine, laurea e specializzazione riconosciute) di poter sostenere i concorsi pubblici, con l'impegno, da parte loro, di fare richiesta per ottenere la cittadinanza italiana .
Consideriamo- continua Aodi- che negli ultimi 3 anni a numerosi concorsi non si e' presentato il numero richiesto di medici specialisti, e a volte i concorsi rimangono senza partecipanti. Inoltre va considerato che numerosi medici di origine straniera vengono assunti con un contratto a termine, con chiamata diretta e ben consci che, successivamente, perderanno il posto di lavoro quando verra' indetto il concorso".
Infine, tra le statistiche importanti presentate dall'Amsi e dall'Umen, nell'arco del 2018, "ci dicono che sono giunte piu' di 500 richieste ed offerte di lavoro per medici stranieri presso le strutture sanitarie pubbliche e private italiane, con un aumento del 35% di richieste da parte di medici italiani di poter esercitare all'estero e del 25% di professionisti della sanita' di origine straniera di rientrare nei loro paesi di origine.
Invece in Europa ci sono piu' di 550 mila medici di origine straniera, di cui 450 mila esercitano la professione in modo stabile e 100 mila in mobilita'. Numerosi paesi europei offrono condizioni economiche e burocratiche vantaggiose e piu' immediate per combattere il fenomeno della carenza dei medici, che sta diventando un preoccupante fenomeno mondiale, considerando anche le richieste che arrivano all'Amsi dall'Europa, Sud America, dai paesi del Golfo e dalla stessa Italia" conclude la nota.
(Red/ Dire)