'A scuola di salute' raccoglie pareri degli esperti del nosocomio romano
Roma, 16 gen. - 'Giocare e' una cosa seria'. In ogni fase dell'infanzia non e' solo svago e divertimento, ma un modo di conoscere il mondo attraverso il corpo, i sensi, l'intelletto. Con l'attivita' ludica il cervello del bambino si evolve e accresce la propria complessita'. Per questo e' necessario proporre il gioco giusto all'eta' giusta. A cominciare dalla vicinanza con il corpo di mamma e papa', prima palestra per l'allenamento dei sensi del piccolo; puntando molto sulla lettura, fondamentale per il processo di crescita e con un dosaggio oculato di tablet e videogiochi.
Nel nuovo numero di 'A scuola di salute', il magazine digitale a cura dell'Istituto Bambino Gesu' per la Salute del Bambino e dell'Adolescente diretto dal prof. Alberto G. Ugazio, gli esperti dell'Ospedale Pediatrico della Santa Sede spiegano come funziona il gioco nelle diverse eta', con informazioni utili per orientarsi nella scelta di quello piu' adatto. Una sezione speciale della rivista affronta il tema dello sviluppo dei processi di lettura nell'era digitale attraverso l'intervista alla neuroscienziata statunitense Maryanne Wolf, una delle maggiori esperte sull'argomento e autrice del libro 'Lettore, vieni a casa'.
LE FASI DEL GIOCO Appena nato, il gioco del bambino passa attraverso il contatto con il corpo dei genitori. Questa forma di relazione favorisce la regolazione delle funzioni vitali, la riduzione dello stress, la comunicazione istintuale con mamma e papa', lo sviluppo cognitivo e le capacita' motorie. Dopo i primi mesi di vita, infatti, gli adulti possono diventare la palestra su cui far giocare il bambino. Arrampicandosi, spingendosi e rotolandosi sul corpo del genitore apprendera' progressivamente nuove capacita' di movimento come la posizione seduta, il gattonamento, il porsi in piedi da solo.
Dopo i 4-6 mesi i giochi- si legge ancora nella nota diffusa dall'ospedale pediatrico di Roma- possono essere dedicati anche allo stimolo della sensorialita'. In questo periodo gli oggetti della vita quotidiana sono i piu' interessanti. I bambino tocca, osserva, annusa, ascolta, assaggia. Attraverso la manipolazione e il contatto impara a conoscere se stesso e il mondo che lo circonda. E' il periodo giusto per preparare il 'cesto dei tesori', un contenitore di stoffa o vimini da riempire con oggetti della quotidianita' domestica, di materiali, forme e colori diversi, che incuriosiranno il bambino e stimoleranno lo sviluppo dei sensi e delle sue capacita' motorie.
Dai 2 anni di vita il gioco si trasforma e i bambini cominciano a 'fare finta di': e' il gioco simbolico, esperienza fondamentale per lo sviluppo cognitivo, sociale ed affettivo. Il bambino esplora il mondo della fantasia, si confronta con un numero infinito di situazioni, avventure, sfide e, in questo modo, allarga il suo campo di azione. Il gioco simbolico si sviluppa partendo dal gioco imitativo: tra i 12 e i 18 mesi i bambini iniziano ad imitare piccole azioni che vedono intorno a loro (cullare, dare da mangiare, dormire, bere). Dai 2 anni passano al cosiddetto gioco parallelo: spesso in presenza di altri bambini ma senza una reale collaborazione, cominciano a creare piccole storie. Dai 3 anni in poi le trame del gioco diventano sempre piu' lunghe e complesse. I bambini amano travestirsi e diventare i protagonisti delle loro storie, oppure iniziano ad utilizzare pupazzi o personaggi per metterle in scena. In questo periodo giocano a lungo da soli o con altri bambini, creando delle vere relazioni.
LA LETTURA, MOTORE PER LA CRESCITA La lettura riveste un ruolo fondamentale per lo sviluppo dei bambini in ogni epoca dell'infanzia. Il neonato e' attratto dal ritmo della voce del genitore e la musicalita' di una storia letta ad alta voce e' capace di incantare anche i piu' piccoli, fin dalla nascita. Accoccolarsi insieme e leggere rafforza molto il legame tra genitori e figli. Inoltre, un bambino abituato quotidianamente all'ascolto di letture, sviluppera' piu' facilmente il linguaggio, sara' piu' curioso, avra' voglia di imparare a leggere e avra' migliori tempi di attenzione perche' abituato ad ascoltare.
Il suggerimento per i genitori e', dunque, di leggere molto insieme ai propri figli perche' - come spiega la neuroscienziata Maryanne Wolf nell'intervista esclusiva per 'A scuola di salute' prodotto dall'Ospedale Pediatrico Bambino Gesu'- questa attivita' e' una delle basi piu' importanti per lo sviluppo del linguaggio orale e, successivamente, per l'apprendimento della lettura ed e' significativamente piu' efficace rispetto alla visione di una storia animata su un dispositivo digitale o dell'ascolto di una versione audio.
COME SCEGLIERE I GIOCHI Dagli esperti del Bambino Gesu', qualche regola per essere sicuri di selezionare sempre il gioco migliore per i bambini.
Innanzitutto, il gioco deve essere adatto all'eta'. Durante l'attivita' ludica il bambino deve sentirsi capace e adeguato, altrimenti si trovera' a sperimentare inutili frustrazioni. È superfluo, ad esempio, comprare una costruzione costosa e troppo complessa da montare se il piccolo non ha ancora l'eta' giusta.
La fantasia e' il principale strumento di gioco per un bambino: giocattoli semplici e neutri (ad esempio un pupazzo di pezza) stimolano piu' di altri ad utilizzare la creativita' e a mettere in scena liberamente idee, emozioni, desideri. Per esplorare i propri interessi e scoprire le proprie passioni, i bambini devono potersi confrontare liberamente con diversi materiali di gioco: e' consigliabile, quindi, proporre giochi non necessariamente differenziati in base al sesso (ad esempio soldatini, pistole, supereroi per i maschietti; trucco, gioielli e bambole per le bambine). Questa distinzione, infatti, oltre a trasmettere un'idea rigida di cosa e' adatto a un maschio e cosa a una femmina, puo' anche condizionare o limitare la naturale inclinazione per un certo tipo di studi o per la futura professione.
DISPOSITIVI DIGITALI E VIDEOGIOCHI: SI', CON PRUDENZA Alcune ricerche scientifiche evidenziano che l'uso di videogame e soprattutto di giochi di azione, puo' migliorare le capacita' di attenzione ed elaborazione visiva, la memoria di lavoro spaziale e visiva, con possibili benefici su particolari condizioni come la dislessia. Inoltre, alcuni strumenti digitali possono essere utilizzati per espandere le abilita' STEM dei bambini, ovvero quelle relative alle aree della scienza, della tecnologia, dell'ingegneria e della matematica. Contemporaneamente, gli studi confermano che un uso eccessivo di videogiochi o strumenti elettronici puo' indurre vere e proprie forme di dipendenza, con possibili comportamenti da 'astinenza' se il bambino ne viene privato.
Piu' in generale, l'impatto dei videogame sullo sviluppo cognitivo e' influenzato anche dall'eta' del bambino, dalla quantita' di tempo dedicato, dal contenuto del gioco e dal contesto sociale. Dunque, sebbene tali strumenti non debbano essere demonizzati, e' consigliabile proporli con prudenza: non prima dei 6 anni di eta', per non piu' di 30-60 minuti al giorno, e sempre sotto il controllo diretto dei genitori.
IL VALORE DEL GIOCO IN OSPEDALE Quando un bambino e' costretto a confrontarsi con un trauma, come la comparsa di una malattia, il gioco diventa parte integrante della terapia. A maggior ragione in caso di ricovero in ospedale, periodo in cui diventa essenziale incoraggiare i piccolo paziente a mantenere vivo un rapporto con la propria immaginazione e a proiettare nelle storie e nei disegni le sue fantasie, le sue paure e i suoi bisogni.
Quando un evento e' eccessivo, cioe' va oltre la capacita' del soggetto di fronteggiarlo- si legge ancora- il cervello non riesce a digerire e ad elaborare l'accaduto. Inoltre, l'area del cervello deputata alle funzioni del linguaggio appare bloccata, limitando la capacita' di raccontare l'esperienza. In questi casi le attivita' ludiche ed espressive hanno un ruolo specifico nella prevenzione e nel trattamento dello stress e del trauma legato all'ospedalizzazione. Nei bambini, la capacita' di ripresa e' innata. Il ruolo degli adulti e' quindi quello di svolgere la 'funzione cerotto', ovvero di protezione e sostegno, mettendoli in condizione di poter accedere alla risorsa del gioco.
Le ludoteche del Bambino Gesu' nelle sedi di Roma-Gianicolo, Palidoro e Santa Marinella, sono a disposizione di tutti i bambini e gli adolescenti ricoverati nei diversi reparti, assistiti in day hospital e in ambulatorio, cosi' come dei fratellini e dei loro genitori. Gli educatori ludici propongono attivita' differenziate per fasce d'eta' e per contenuti.
Inoltre, aiutano il bambino a rilassarsi e divertirsi, ma anche a esprimere stati d'animo, a elaborare le emozioni negative, le ansie e le preoccupazioni legate all'ospedalizzazione, facilitando cosi' la collaborazione del paziente alle cure e i genitori a mantenersi attivi nell'ambito dell'esperienza del ricovero.
(Red/ Dire)