Roma, 9 gen. - Il sindacato dei medici Cimo, dopo la denuncia alla Corte Europea e l'avvio di una class action per il riconoscimento del contratto 2016-2018 della dirigenza medico/veterinaria, ha chiesto oggi all'Aran e al comitato di settore Sanita' l'apertura immediata del nuovo contratto per il triennio 2019-2021, accompagnando la domanda con la proposta di piattaforma gia' elaborata da Cimo come precedente base di negoziazione.
La piattaforma, al momento, e' incentrata sulla parte normativa del contratto ma sara' successivamente integrata non appena saranno rese note sperabilmente in tempi certile disponibilita' finanziarie di tale tornata contrattuale. Cimo, considerando per dovuto il riconoscimento di quanto spettante per legge sul contratto 2016-2018 e oggetto delle iniziative giudiziarie attivate il 2 gennaio 2019 all'indomani dello scadere dei termini per tale rinnovo, ricorda che il contratto 2019-2021 dovra' tenere ulteriormente conto delle integrazioni disposte dalla legge 145/2018 sul monte salariale.
"Stiamo seguendo con passi concreti e rapidi quanto per mesi abbiamo denunciato nella totale mancanza di risposte e decisioni da parte dei nostri interlocutori, Aran e regioni", afferma Guido Quici, presidente nazionale Cimo. "Il nulla di fatto sul contratto 2016-2018 celebra un decennio di latitanza datoriale sul tavolo negoziale, tentando di ridurre le relazioni sindacali a un mero simulacro", scrive Quici nella lettera odierna inviata ad Aran e Comitato di Settore/Sanita', aggiungendo che "l'ulteriore protrarsi del Vostro silenzio costringera' la nostra Organizzazione ad elevare il livello di interlocuzione e a mettere in campo tutti gli strumenti di lotta sindacale per riproporre al centro dell'attenzione la questione della sanita' pubblica del Paese e del trattamento riservato ai suoi essenziali protagonisti, i medici".
(Red/ Dire)