Roma, 27 feb. - È "allarmante" per la segreteria regionale dell'Anaao Assomed, associazione di medici e dirigenti del Ssn, la "continua riduzione dell'offerta sanitaria a Roma e nel Lazio", e per invertire la tendenza servirebbero "l'uscita dal piano di rientro e maggiori investimenti e giovani professionalita' nella Capitale e nella regione tutta".
Per Anaao Assomed "le cause alla base delle disfunzioni dei Pronto soccorso degli ospedali italiani hanno vari livelli di responsabilita'". In primo luogo al livello nazionale, perche' Mef e ministero della Salute "da dieci anni avallano un mortificante piano di rientro con blocco quasi totale del turn-over con conseguente e consistente aumento dell'eta' media degli operatori sanitari e depauperamento numerico degli stessi, al sottofinanziamento del sistema, alla riduzione drammatica dei posti letto".
Aspre le critiche dell'Associazione anche per il ministro Giulia Grillo che "prima di procedere ai blitz nei Ps del Policlinico e del San Camillo e prima di dichiarare, senza alcuna cognizione di causa, il prolungamento del piano di rientro, magari a vantaggio di qualche tecnico di parte in qualita' di commissario, dovrebbe porsi il problema di come aiutare il Lazio e Roma a uscire da una situazione sanitaria insostenibile".
Responsabilita' regionali invece, "in termini di incapacita' nella programmazione della rete ospedaliera e difficolta' nella collocazione di fondi e risorse li' dove c'e' maggiore necessita'". Secondo l'Anaao, "si continuano a ridurre i posti letto, cresce la congestione nei Ps e di conseguenza la difficolta' nel fronteggiare situazioni emergenziali da parte dei dg delle Aziende sanitarie".
"E' chiaro a tutti, ormai, che il cattivo funzionamento del Ps e' sintomo di una malattia ben piu' grave: il pessimo funzionamento dell'ospedale. E di questo le dirigenze aziendali devono prendere coscienza e farsene carico invece di negare il problema" conclude la segreteria regionale dell'Anaao Assomed.
(Red/ Dire)