Napoli, 18 dic. - "Possiamo individuare il profilo dei pazienti che hanno bisogno di un dato tipo di esercizio rispetti ad altri. Questo significa offrire al paziente cio' di cui ha bisogno e anche fare economia, evitando uno spreco di risorse".
E' il messaggio lanciato da Mariaconsiglia Calabrese, presidente di Aifi Campania (Associazione Italiana Fisioterapisti) e di Sifir (Societa' Italiana Fisioterapia e Riabilitazione), a conclusione di un convegno rivolto a fisioterapisti e medici sul tema dell'esercizio terapeutico nella riabilitazione nel paziente cardiologico e pneumologico.
L'incontro, organizzato dalle associazioni Aifi, Sifir e Arir nell'hotel Royal Continental sul lungomare di Napoli, si e' occupato della riabilitazione in campo cardio-pneumologico con un approccio di tipo interdisciplinare. "La prima chiave di lettura del nostro convegno - ha sottolineato Calabrese - riguarda la costruzione di trans competenze che passano trasversalmente dai diversi operatori che prendono parte al processo riabilitativo. Tra questi c'e' il fisioterapista, il cui strumento e' l'esercizio terapeutico".
L'importanza di svolgere questo esercizio nei casi di patologie cardiologiche e respiratorie croniche "e' dimostrata in modalita' inconfutabile a livello scientifico - ha Marta Lazzeri, presidente dell'Arir (Associazione Riabilitatori dell'Insufficienza Respiratoria) -. Chi e' affetto da queste patologie, in maniera del tutto inconsapevole, riduce le attivita' della vita quotidiana, arrivando all'attenzione del medico e del fisioterapista quando la sua disabilita' e' in fase avanzata e non riesce a fare semplici attivita' della vita quotidiana. L'esercizio fisico, o meglio terapeutico, e' dimostrato, interrompe questa spirale negativa, permette di migliorare la qualita' della vita e ha degli effetti positivi anche sulla sopravvivenza del malato stesso".
(Red/ Dire)