Roma, 18 dic. - La medicina di precisione diventa sempre piu' una realta' nella cura del melanoma. I farmaci che devono la loro efficacia alla capacita' di colpire un bersaglio specifico, gia' utilizzati nel trattamento dei pazienti che hanno sviluppato metastasi, hanno dimostrato di poter essere efficaci anche quando somministrati prima che la malattia si ripresenti. La combinazione Dabrafenib + Trametinib e' infatti oggi disponibile come trattamento adiuvante nei pazienti con melanoma al III stadio, ovvero ad alto rischio, positivi per la mutazione BRAF dopo la completa resezione chirurgica. Nei pazienti che presentano questa variazione del DNA - circa il 50% - la combinazione di Dabrafenib + Trametinib si e' dimostrata efficace nel ridurre notevolmente il rischio che il tumore si ripresenti.
L'Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) ha approvato la rimborsabilita' di Dabrafenib + Trametinib di Novartis per il trattamento del melanoma adiuvante, riconoscendone l'innovativita' piena.
Per il melanoma diagnosticato in uno stadio precoce, la chirurgia costituisce il trattamento standard ed e' associata a una buona prognosi a lungo termine. Il tasso di sopravvivenza a 5 anni e' del 98% nei pazienti in stadio I e del 90% nei pazienti in stadio II, quando il tumore e' presente solo nello strato cutaneo, a qualche millimetro in profondita'. Se il tumore invece e' progredito ai linfonodi vicini le cose cambiano. I pazienti che, alla diagnosi, presentano malattia allo stadio III (circa il 15% di tutte le nuove diagnosi di melanoma) sono ad alto rischio di recidiva dopo resezione chirurgica e sono caratterizzati da una prognosi significativamente peggiore.
(Red/ Dire)