Roma, 18 dic. - "C'e' un ingegnere che oggi fa quello che faceva 40 anni fa? Ovviamente no. E lo stesso vale per i pediatri, gli specialisti di oggi devono essere duttili e poter lavorare in ospedale come nel territorio. Siamo all'interno di un sistema improntato a 40 anni fa". Esordisce cosi' Alberto Villani, presidente nazionale della Societa' italiana di pediatria (Sip) durante il primo congresso congiunto regionale Sip-Sin-Simeup del Lazio, 'Insieme per il futuro', in corso a Roma, presso l'Auditorium della Tecnica.
Il congresso congiunto, come le innovazioni accolte dal ministero della Salute e riportate oggi da Maria Grazia Privitera, "sono frutto di un lavoro lungo e strutturato in cui l'assistenza pediatrica" svolge il suo ruolo attraverso "il rapporto con la societa'- continua Villani- Il problema e' che come professionisti possiamo incidere per meno del 20%, il resto sono limiti imposti", spiega il presidente Sip. A partire dal "blocco delle Regioni, alla complessita' del sistema, fino al ministero della Salute che per come e' strutturato, e' completamente slegato da altri contesti, come quello sociale. Per questo sarebbe auspicabile un ministero della Salute e degli Affari Sociali". La denatalita', infatti, ricorda il pediatra "e' frutto di una trentennale storia di privazioni dei valori della maternita' e su questo dobbiamo lavorare. Noi-continua- come pediatri stiamo facendo al meglio delle nostre possibilita' per cambiare il sistema. In questo si iscrive il Tavolo della Pediatra 2020".
(Red/ Dire)