Aosta, 10 apr. - In Italia "La riabilitazione pneumologica e' ancora poco prescritta, pochi sono i centri specialistici ai quali i malati possono rivolgersi e i segnali che ci giungono dalla politica non sono confortanti". Cosi' Marta Lazzeri, presidente Arir (Associazione riabilitatori dell'insufficienza respiratoria), ad Aosta a margine del VII congresso scientifico dell'Associaziona Italiana di Fisioterapisti (AIFI) nel Palazzo della Regione.
Lazzeri riferisce di essere venuta a conoscenza "di un decreto ministeriale che vorrebbe limitare il ricovero in ospedale per i pazienti che hanno necessita' di fare riabilitazione pneumologica, che nel nostro caso, e' altamente indicata, perche' la riabilitazione ha lo scopo di prevenire il peggioramente e, ad esempio, evitare il ricorso al pronto soccorso, il ricovero in terapia intensiva e in alcuni casi uno scadimento cosi' importante delle condizioni di salute che potrebbe portare al decesso".
Lazzeri ricorda che "Arir si occupa di riabilitazione pneumologica, un ambito della riabilitazione che ha un notevole grado di evidenzia scientifica sul fronte dell'efficacia e gestione delle malattia respiratorie croniche, controllo nel miglioramento del sintomo, il principale e' la dispnea, e anche nel miglioramento della qualita' vita, con anche una riduzione dei costi enormi che queste malattie danno, in termini di disabilita' e quindi di ricorso di quelle che sono le risorse sanitarie". L'obiettivo, continua la presidente, "insieme alla associazioni mediche, in primo luogo l'Associazione degli pneumologi ospedalieri, e insieme alle associazioni dei pazienti che sono affetti da malati respiratorie croniche, che sono moltissime, e' quello di adattare al contesto italiano quelle evidenze molto forti che ci sono in letteratura che pero' attualmente poco vengono utilizzate nel nostro contesto sanitario nazionale".
(Red/ Dire)