Aifi: Da prevenzione a robotica, fisioterapia e' entrata nel futuro
Tavarnelli: Nuove frontiere per professione, ma bisogna affidarsi a #lemanigiuste
Roma, 26 set. - "La professione del fisioterapista ha una valenza sociale ormai indubbia e un valore riconosciuto: sensibilizzare l'opinione pubblica e' dunque fondamentale, anche perche' a volte mediaticamente vengono trasmessi dei messaggi distorti e la presenza forte di abusivismo sul territorio puo' confondere la cittadinanza". Cosi' il presidente dell'Associazione Italiana Fisioterapisti, Mauro Tavarnelli, intervistato da Radio Radio a pochi giorni dalla Giornata mondiale della fisioterapia, celebrata con iniziative ed eventi in tutto il Paese.
In particolare sono proprio l'abusivismo e gli sforzi per contrastare la problematica al centro dell'iniziativa dell'Aifi. "Purtroppo ce ne sono moltissimi e non riusciamo a tracciarne un numero preciso perche' e' difficile individuarli fisicamente", spiega Tavarnelli. Come puo' orientarsi dunque il cittadino? "Premesso che in questo momento siamo in piena fase di attuazione della legge sul riordino delle professioni e quindi finalmente si puo' riconoscere il professionista chiedendo se e' iscritto all'albo di riferimento e all'ordine: in caso negativo, siamo sicuramente di fronte a un abusivo. E' una vera rivoluzione quella della cosiddetta legge Lorenzin, iniziata solo da pochi mesi ma gia' e' possibile dimostrare la propria preiscrizione tramite un'autocertificazione".
Per questo l'Aifi ha dato vita alla campagna di comunicazione #lemanigiuste, con l'obiettivo di informare i cittadini sull'importanza di affidarsi a un professionista serio e competente, richiedendo un "intervento assolutamente qualificato da parte di un professionista moderno, capace di formarsi e aggiornarsi costantemente, con un livello di preparazione richiesto da una cittadinanza che ne ha sempre piu' bisogno ed e' sempre piu' consapevole".
Oltretutto questa figura professionale si e' da tempo 'emancipata' da quella che e' sempre stato lo stereotipo: ovvero che dal fisioterapista si va solo per un infortunio o un trauma. "Ormai la fisioterapia, grazie a evidenze scientifiche, e' assimilata a un intervento chirurgico ottenendo in alcuni casi gli stessi benefici, e anche di piu', ma senza essere cosi' invasiva. Ha comunque- continua Tavarnelli- una sua dignita' e una sua importanza di intervento, che spazia dalla prevenzione alla cura, alla riabilitazione fino alla palliazione. Si occupa quindi certamente di percorsi postchirurgici o postraumatici, ma spazia da tutto cio' che riguarda gli interventi di terapia manuale per problemi muscoloscheletrici, cardiorespiratori, di incontinenza, fino alla pediatria e alla geriatria e agli annessi problemi neurologici. In questi settori- conclude il presidente Aifi- si sono aperte nuove frontiere grazie per esempio alla robotica, che potra' dare un grosso contributo ma sempre gestita da un fisioterapista qualificato".
(Red/ Dire)
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