Roma, 26 set. - Pensare la Sanita' in una visione prospettica e non di breve periodo. Il valore aggiunto della Sanita' digitale e della Telemedicina Centralita' del cittadino e nuove logiche di erogazione dei servizi sanitari, per migliorare l'accesso alle cure e all'assistenza, e' il tema del I Congresso nazionale AiSDeT (Associazione Italiana Sanita' Digitale e Telemedicina, www.aisdet.it), che si terra' a Bari (Hotel Palace) il 27 e 28 settembre (con anteprima il 26).
"Per garantire equita' e universalita' del Ssn- afferma Ottavio Di Cillo, presidente AiSDeT- e' necessario, nell'approccio della riorganizzazione assistenziale e dei processi di deospedalizzazione e di domiciliarizzazione, essere sostenuti dalle piattaforme digitali e di Telemedicina, le uniche in grado di potere seguire il cittadino nel suo percorso, permetterne il monitoraggio domiciliare e favorire la condivisione dei dati clinici e delle scelte assistenziali tra tutti gli specialisti e gli operatori interessati e coinvolti".
Le giornate congressuali hanno l'obiettivo di inquadrare il tema dell'innovazione digitale in Sanita' all'interno di una riflessione piu' ampia sulle caratteristiche di quelli che sono gli ecosistemi digitali. Ambienti che determinano nuove scelte organizzative, strategiche e di governo, che devono essere armonizzate proprio per garantire la centralita' del paziente e l'efficacia del suo percorso di cura. Al Congresso saranno presenti personalita' sanitarie e istituzionali, nazionali e internazionali, da tempo impegnate nello sviluppo degli ambienti digitali in Sanita'. "Non e' pensabile- prosegue Di Cillo- che l'innovazione sia da considerarsi come un puro fatto tecnologico, perche' gli ambienti digitali concorrono, con un forte impatto, a ridefinire processi organizzativi e culturali e - da non tenere in secondo piano - gli stessi aspetti tradizionali di relazione tra medico e paziente". Il I Congresso nazionale AiSDeT vedra', per questo motivo, la partecipazione di un insieme di attori della Sanita', appartenenti ai diversi livelli e ruoli, caratterizzati da approcci diversi e per questo motivo impegnati ad avviare percorsi di cooperazione e condivisione. "Perche' gli ambienti digitali- aggiunge Di Cillo- vivono di questo e, solo se integrati e interoperabili, possono garantire la messa a sistemi di nuove procedure e di nuovi modelli di ingegneria della salute".
Scelte, queste, quanto mai urgenti per il Servizio Sanitario del Sud Italia dove il gap digitale e' pronunciato, con una sensibile penalizzazione per gli aspetti di efficacia assistenziale e di tutela dei Lea. "Inoltre. È al Sud- continua di Cillo- che sono allocati cospicui investimenti per l'innovazione, ma perche' vengano messi a sistema, e' necessaria una visione prospettica e una governance decisa e rivolta al futuro e non solo al breve periodo, che sappia anche dialogare con gli stakeholder Ict. Occorre fare sistema, e bisogna volerlo non affermarlo solo a parole, per attuare politiche di governance di natura prospettica e coraggiose, come, ad esempio, ha fatto di recente il Governo francese, che ha abilitato, con uno specifico provvedimento normativo, la Telemedicina, equiparando di fatto il valore di un consulto a quello di un teleconsulto e consentendo cosi' una crescita diffusa e capillare dei livelli di assistenza e di erogazione del servizio sanitario. Anche, in Italia- conclude Di Cillo- e' tempo di dare concretezza a quanto si e' detto e fatto negli anni scorsi, con approcci che sappiano incidere sull'esistente, includere i contesti organizzativi e di cura e promuovere la transizione del nostro SSN verso modelli di servizio piu' avanzati e sicuramente piu' sostenibili e coerenti con i nuovi bisogni emergenti di salute".
Per informazioni sul programma del I Congresso nazionale AiSDeT (Bari 27/28 settembre con anteprima il 26 settembre): www.congressoaisdet2018.it.
(Red/ Dire)