Roma, 28 nov. - Il costo della mancata diagnosi delle apnee notturne (OSAS-sindrome delle apnee notturne ostruttive in sonno) 'pesa' sull'economia italiana per circa 6 miliardi di euro ogni anno. Il 55% di questi costi e' legato al trattamento delle patologie connesse all'OSAS, come malattie cardiovascolari o neurologiche; solo una esigua parte delle risorse e' utilizzata per la diagnosi e la terapia della patologia. Il restante 45% dei costi, sono rappresentati dalle spese affrontate per incidenti d'auto o sul lavoro e per la ridotta produttivita'. A richiamare l'attenzione sul subdolo problema citando dati del Ministero della Salute e' stato il prof. Francesco Peverini, presidente della Fondazione per la Ricerca e Cura dei Disturbi del Sonno Onlus (www.fondazionedisturbidelsonno.it) e direttore del I Corso teorico-pratico di base "Obstructive Sleep Apnea Syndrome - OSAS - Diagnosi e trattamento multidisciplinare", in programma a Roma il 24 novembre.
In generale, ha aggiunto lo specialista, "in Italia l'impatto dei costi diretti ed indiretti di questa patologia non trattata e' molto significativo anche in termini di qualita' della vita e di rischi per la salute a lungo termine, cosi' come considerevoli sono le spese vive affrontate da Aziende e Sistemi Sanitari Regionali. Secondo il Ministero della Salute, prima di giungere alla diagnosi, un soggetto affetto da OSAS costa molto alle casse pubbliche in quanto utilizza in modo maggiore i servizi sanitari e necessita di piu' ricoveri rispetto al resto della popolazione".
"Una stima dell'Organizzazione Mondiale della Sanita' - OMS ha indicato come la prevalenza globale dell'apnea notturna sia di circa 100 milioni nuovi casi per anno. Sono quasi due milioni gli italiani che soffrono di OSAS, ma solo il 15-20% di essi sa di avere questa sindrome e ha affrontato con successo un percorso diagnostico-terapeutico", ha spiegato Peverini sottolineando che "l'OSAS e' un disturbo respiratorio notturno caratterizzato da ripetute ostruzioni del flusso d'aria (apnee) in grado di determinare sonnolenza diurna, disfunzioni cardiopolmonari e innescare molte altre pericolose affezioni. E molti morti sulle strade e nel mondo del lavoro: un incidente stradale su cinque ha infatti cause correlabili ai disturbi del sonno. Diabete e obesita' sono poi le principali condizioni predisponenti alla patologia. La problematica dei disturbi del sonno e in particolare la sindrome delle apnee notturne e', insomma, una rilevante questione socio-economica".
Peverini ha ricordato che secondo l'American Academy of Sleep Medicine, nel 2015 l'OSAS non diagnosticata e' costata agli Stati Uniti d'America quasi 150 miliardi di dollari (circa 130 miliardi di euro) a causa della relativa perdita di produttivita', incidenti automobilistici e incidenti sul luogo di lavoro, cosi' come per spese sanitarie e farmaci prescritti per trattare le condizioni mediche associate ad OSAS non trattata. Non e' da meno l'Europa che ha triplicato negli ultimi anni il numero di persone che vivono con OSAS ed e' ragionevole immaginare che l'impatto sia significativamente piu' alto, alla luce della maggiore incidenza di obesita' e diabete.
Come possono i medici rispondere a questa sfida? Secondo il prof. Peverini "e' necessario in primo luogo promuovere una piu' ampia conoscenza della Medicina del Sonno, sia a livello di corso di laurea che nelle specializzazioni. Il medico dovrebbe cosi' avere gli strumenti per vigilare nello screening dei pazienti ad alto rischio di OSAS, come gia' avviene per altre patologie come l'ipertensione resistente ai farmaci, l'obesita', l'insufficienza cardiaca cronica e il diabete di tipo 2, verificando costantemente la presenza di russamento, interruzioni del respiro durante il sonno e sonnolenza diurna". In tale contesto la Fondazione per la Ricerca e la Cura sui Disturbi del Sonno Onlus persegue anche una intensa attivita' di formazione medica e professionale in questo specifico ambito.
(Red/ Dire)