Caserta, 21 nov. - "Tracciare un ponte tra quelle che sono le piu' recenti ricerche neuroscientifiche, anche italiane, e la clinica". Questo l'obiettivo che Elena Vanadia, neuropsichiatra infantile dell'Istituto di Ortofonologia (IdO) di Roma, punta a raggiungere nel suo intervento al convegno 'Disturbi dello spettro autistico' a Caserta.
Intervistata dalla Dire l'esperta sottolinea che "verra' fatto tenendo conto sia dei diversi cambi di paradigma che ci sono stati a proposito dell'autismo, e che riguardano tanto aspetti nosografici quanto aspetti eziopatogenetici e diagnostico-terapeutici, sia tenendo conto dell'argomento centrale del convegno- spiega Vanadia- cioe' il corpo che sta sotto al comportamento, corpo che nella nostra pratica clinica all'Istituto di Ortofonologia e' proprio il centro della evoluzione socio-cognitiva e relazionale".
Importante e' anche "portare un'esperienza che riguarda l'integrazione tra l'ambito diagnostico e l'ambito terapeutico, nella misura in cui attraverso una valutazione multidisciplinare e un'analisi multidimensionale del bambino, del suo funzionamento e del suo nucleo familiare- prosegue la neuropsichiatra- cerchiamo di pianificare degli interventi che siano metodologicamente corretti, ma soprattutto cuciti addosso a quel bambino. Al centro di questi interventi c'e' sempre il corpo, soprattutto nei bambini in eta' prescolare dai 18-24 mesi fino ai 5-6-7 anni di vita".
L'altro aspetto sul quale "ci stiamo concentrando- precisa Vanadia- e' quello relativo all'individuazione di indicatori che non solo siano prognostici (ovvero che ci facciano sapere quale traiettoria evolutiva potra' prendere il bambino), ma che ci dicano se il trattamento che proponiamo, e che nel caso specifico e' un trattamento evolutivo-relazionale a mediazione corporea, possa in qualche modo essere definito elegibile per quella tipologia di bambini. Siamo convinti che non tutti i bambini con disturbi dello spettro autistico abbiano bisogno dello stesso tipo di terapia. Nello specifico questi indicatori- conclude- riguardano meccanismi come quelli della mentalizzazione, dell'empatia e della cognizione. Si riparte in ogni caso sempre dal corpo e dalla motricita'".
(Red/ Dire)