Roma, 21 nov. - Si e' aperto oggi a Roma il XX Congresso Nazionale dell'Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM) e il tema lanciato nel titolo dell'evento dice chiaramente quale e' l'obiettivo degli specialisti del settore: "la miglior cura per ogni paziente" (The best care fot every patient). Un titolo che e' stato subito confermato nel primo evento proposto dall'AIOM in collaborazione con Senior Italia-Federanziani, che ha riguardato l'avvio di un progetto gia' presentato nelle settimane scorse in Vaticano direttamente a Papa Bergoglio.
"Nel 2018 saranno diagnosticate oltre 370mila neoplasie", ha sottolineato Stefania Gori, presidente AIOM, "ed oltre il 50% di queste diagnosi riguardano persone ultrasettantenni. Sono dati che ci fanno riflettere, soprattutto perche' si connettono ad un'altra statistica: nonostante la sopravvivenza a cinque anni dalla diagnosi sia in Italia ormai molto alta, superiore al 63%, questo stesso dato si riduce purtroppo con l'avanzare dell'eta', sia per la complessita' dei trattamenti, che anche per la presenza di comorbidita', ed anche per gli stili di vita non ottimali che segnano la vita degli over 65". "Tutto questo", ha puntualizzato Fabrizio Nicolis, presidente della Fondazione AIOM, "ci ha motivati come oncologi italiani nell'avvio di un progetto per la popolazione anziana del nostro Paese, che si basa su percorsi di informazione e formazione, proponendo eventi su stili di vita, alimentazione, fumo, alcool e movimento, per suggerire tutte quelle modalita' che portano alla diffusione di migliori atteggiamenti nel vissuto quotidiano".
Il progetto, appena avviato, ha l'obiettivo di tradurre in una comunicazione semplice ed accessibile quegli accorgimenti di prevenzione primaria che permettono (statisticamente) di evitare di contrarre una forma di neoplasia. Nel progetto il linguaggio semplice e comprensibile a chiunque e' un imperativo categorico: scienza e contenuti affidabili, quindi, ma capaci di arrivare a chiunque. Come detto da Roberto Messina, presidente di Senior Italia, "secondo i dati Istat l'80% della popolazione anziana ha frequentato la terza media, le elementari, oppure ha un titolo professionale. Cio' significa che occorre trasferire a questo mondo di cittadini italiani un messaggio fatto di concetti semplici e diretti, con gli oncologi che escono dai reparti e si recano nei luoghi dove gli anziani si ritrovano, offrendo con un linguaggio chiaro delle indicazioni sul movimento, sul ballo, sul cibo e sul fumo che siano positivi e comunicabili".
I primi incontri del progetto AIOM-Senior Italia sono gia' stati realizzati a Milano e Cosenza, nei centri anziani dove la popolazione della terza e quarta eta' si ritrova. "La risposta e' stata importante", ha sottolineato Nicolis, "ma queste sono solo le prime tappe di un giro d'Italia che ci portera' ovunque, da Nord a Sud della penisola, cercando di rendere ampio il messaggio sull'importanza di una vita sana, l'unico comportamento che puo' tenere gli anziani il piu' lontano possibili dagli oncologi".
(Red/ Dire)